Binaghi svela: “Sinner si è accorto che il mondo è popolato da cretini e invidiosi. Anche in Italia”

Angelo Binaghi non è abituato ad usare troppi giri di parole, soprattutto quando si parla di Jannik Sinner. Ancora una volta il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel ha preso le difese del numero uno al mondo, all'indomani della sua intervista al TG1 che ha fatto tanto discutere. Il massimo dirigente federale si è soffermato in particolare sul disagio espresso dal giocatore pronto a tornare in campo a Roma, dopo i tanti attacchi ricevuti per il caso Clostebol.
Sinner ha pensato di smettere, Binaghi lo difende
Sinner non ha fatto mistero del suo momento di crisi, che lo ha portato a pensare a lasciare il tennis. Una situazione figlia anche del cambio di atteggiamento da parte dei colleghi negli spogliatoi in occasione dell'ultima edizione degli Australian Open per il caso Clostebol. Jannik poi come se non bastasse ha dovuto fare i conti anche con le dichiarazioni tutt'altro che leggere di colleghi, e sportivi come Federica Pellegrini. Pur riconoscendo la libertà di tutti di esprimere la propria opinione Sinner non ha nascosto la sua amarezza.
Binaghi ai microfoni di Rai Radio1 Sport ha speso parole decise a difesa del numero uno al mondo: "Questa vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato da cretini invidiosi, ne abbiamo ascoltati anche in Italia esprimere critiche nei suoi confronti. Il fatto di essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da questi meccanismi, da queste idiozie".

Il presidente della FITP parla degli attacchi a Jannik Sinner
Quello che non uccide fortifica, come si suol dire e Binaghi è sicuro che Jannik Sinner sfrutterà questa storia per diventare ancora più forte: "Quello che è accaduto servirà a Sinner per maturare. Lui fino alla vicenda Clostebol aveva preso la sua carriera tennistica da professionista come è giusto che fosse per un ragazzo appassionato, ovvero col sorriso sulle labbra, sempre con la voglia di divertirsi e scherzare, disponibile con tutti. Quel che è accaduto serve per fare selezione. Il mondo del tennis professionistico è uno spaccato di quella che è la nostra società: c'è un'altissima percentuale di cretini che danno le opportunità a quelli che, come Jannik, non lo sono".
Il presidente della FITP ha gradito in particolare le parole di Nadal che si è schierato dalla parte di Sinner: "C'è anche una grande ignoranza, quelli che intervengono a sproposito non hanno evidentemente il tempo, e a volte neanche la capacità, di leggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzione dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne frega di questi. Ha detto bene Nadal, confermandosi il numero 1 a livello umano. Rafa ha chiesto perché si parli ancora del caso Sinner, un bravo ragazzo, innocente che ha accettato addirittura una squalifica ingiusta, il caso è completamente chiuso. Ha ragione Nadal, ora parlino le racchette".