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Berrettini col sorriso dà una lezione a tutti: “Noi italiani ci lamentiamo sempre”

Dopo la vittoria del torneo del Queen’s Matteo Berrettini si è mostrato emozionato per i due successi assolutamente inattesi dopo il lungo stop per l’intervento alla mano.
A cura di Marco Beltrami
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Non ce n'è per nessuno al momento sull'erba. Matteo Berrettini dopo Stoccarda ha vinto anche il torneo ATP 500 del Queen's di Londra. Una situazione impensabile poco più di due settimane fa, quando il giocatore capitolino che domani perderà paradossalmente una posizione diventando il numero 11 del ranking tornava in campo dopo diversi mesi di stop a causa dell'operazione alla mano. E invece il "martello" capitolino, ci ha messo poco per ritrovare il suo miglior tennis, portando così a 7 il numero dei titoli ATP vinti in carriera. Proprio come accaduto sull'erba tedesca, anche in occasione della premiazione del Queen's, Matteo ha dovuto fare i conti con l'emozione.

Difficile infatti restare freddi dopo un exploit del genere, dopo un ritorno entusiasmante come il suo. Dopo aver abbracciato tutto il suo staff, e suo papà presente sugli spalti, al momento della premiazione Berrettini ha sfoderato il suo miglior sorriso. Prima ha incassato i complimenti dello sportivissimo Krajinovic che per la seconda volta in carriera ha perso una finale contro di lui (la prima a Budapest nel 2019): "Ho perso due finali con te, complimenti al tuo team e a te. Successi meritati, hai giocato molto bene". Poi ecco il momento della sua intervista, reggendo non senza difficoltà il bellissimo trofeo del Queen's: "Mi ero dimenticato di quanto pesasse".

Non è stato facile per Matteo parlare davanti ai microfoni, anche a causa dell'incredulità per il secondo torneo vinto in pochi giorni: "Troppe emozioni adesso, l'ultima cosa che mi sarei aspettato dopo un infortunio era vincere due tornei, e trionfare qui, in appuntamenti così prestigiosi. Non voglio piangere, ma la gran parte del lavoro è merito del mio team. Non ci credo". Visibilmente emozionato anche il papà, suo primo tifoso, con il giocatore che ha rivelato anche un retroscena relativo alla vigilia: "Papà? Mi ha scritto dopo la semifinale: ‘Vengo o no?'  Certo che devi venire. Comunque fosse andata a finire sarebbe stato un bel ricordo".

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Non smette di guardarsi indietro Matteo, alle sensazioni vissute in queste due settimane. All'inizio c'era grande pessimismo, e Berrettini infatti ora ci scherza su sottolineando la propensione alle lamentele degli italiani. Una lezione col sorriso per tutti: "Sono arrivato a Stoccarda e non è che mi sentissi tanto bene, non colpivo come volevo o come facevo prima. E ho detto ‘ragazzi qui sarà dura' e poi ho vinto. Sono italiano, noi ci lamentiamo sempre. Però ora non mi lamento. Ogni volta che cammino nei corridoi, e mi perdo, vedo tutti i nomi dei campioni del passato e sapere che ci sono io due volte… sono molto contento e grazie al pubblico per il sostegno. Spero di avere tre giorni di riposo, non avrei potuto chiedere una preparazione migliore. Ma questo è il Queen's ed è uno dei tornei più prestigiosi". 

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