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Bernabé Zapata lascia il tennis a 28 anni: “Chiedo scusa a tutti. Non sono disposto a fare sacrifici”

Bernabé Zapata Miralles è stato numero 37 del Ranking ATP, a 28 anni dice basta con il tennis. Non ne può più: “Non sono più disposto ad accettare i sacrifici che richiede questo sport”.
A cura di Alessio Morra
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Bernabé Zapata Miralles non ha scritto la storia del tennis e non si è nemmeno leggermente avvicinato a farlo, ma ha avuto una discreta carriera, salendo fino alla 37ª posizione della classifica ATP. Poi improvvisamente si è spento tutto e ora a 28 anni dice basta. Non giocherà più, o meglio lo farà solo un'altra volta in un torneo challenger in Spagna dove saluterà con tutti gli onori. Ma il messaggio che ha voluto lasciare è molto significativo. Ha detto stop perché non ne ha più e si scusa a chi ha mancato di rispetto in questi anni.

La carriera di Bernabé Zapata

Non un fenomeno e nemmeno un tennista brillante da vedere, ma per essersi issato fino al numero 37 del Ranking più qualcosa ce l'aveva questo ragazzone spagnolo che in campo era tanto tignoso quanto fastidioso, diciamo che nemmeno per signorilità verrà ricordato. Risultati buoni: ottavi al Roland Garros nel 2022, batté Fritz e Isner prima di arrendersi con Zverev. Una semifinale a Buenos Aires con scalpi pesanti, si fermò contro Alcaraz. Insomma un cammino nella norma. L'ingresso nei primi 40 e una inesorabile discesa che lo ha portato a sprofondare fino alla 451ª posizione.

L'addio al tennis di Zapata

Finito nel dimenticatoio del tennis ha deciso di riflettere un po' sul suo futuro e ha detto basta. Non giocherà più da professionista. Un ritiro che arriva a 28 anni, una cosa rara oggi in un mondo in cui le carriere degli atleti sono sempre più lunghe. L'annuncio sui social ha avuto a corredo un messaggio potente.

La lettera d’addio di Bernabé Zapata Miralles è molto forte, parole decise quelle dello spagnolo.
La lettera d’addio di Bernabé Zapata Miralles è molto forte, parole decise quelle dello spagnolo.

Perché le parole pesano come macigni e sono figlie dell'autocritica:  "Cari amici, dopo un periodo di riflessioni vi annuncio che ho deciso di porre termine alla mia carriera di tennista professionista. Per prima cosa voglio chiedere scusa per ogni mancanza di rispetto che ho avuto in tutti questi anni, il tennis richiede molta fatica e ti spinge ai limiti, credo di non essere stato corretto in molte occasioni con quanti erano attorno a me. Non sono più disposto ad accettare i sacrifici che chiede questo sport, non ho più la fame di cui un tennista ha bisogno per provare a migliorarsi”.

Bravo nello scusarsi per il suo comportamento, assai onesto nel dire che non riusciva più a sacrificarsi. L'addio ufficiale a maggio alla Copa Faulcombridge di Valencia nel torneo challenger diretto da Pablo Andujar: "A Valencia disputerò il mio ultimo incontro come giocatore professionista. Mi sento fortunato nel chiudere la carriera nel mio paese e nel torneo del mio caro amico Pablo Andujar. Ci vediamo lì, un'ultima volta".

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