Alcaraz nel mirino di Courier: “È un kamikaze”. Per Carlos ora si evoca la ‘Sindrome di Nadal’

Carlos Alcaraz ha vissuto un'annata straordinaria, ma a Parigi ha perso al primo turno e all'improvviso è finito clamorosamente nel mirino della critica. Avrebbe firmato per un 2025 con due titoli Slam, il ritorno al numero 1 e la possibilità di esserlo a fine stagione, ma questi giorni sono e saranno un po' turbolenti per lo spagnolo che è tornato a casa per riordinare le idee e prepararsi al meglio per gli appuntamenti di Torino e Bologna, le ATP Finals e le Final Eight di Coppa Davis.
Il blackout a Parigi e la sconfitta inopinata con Norrie
Ha avuto un blackout totale nella partita con Norrie, che è stato bravo a sfruttare l'occasione. Alcaraz è partito traballante, continuando a giocare ha perso sicurezza e ha sbagliato a raffica. Il suo coach, nonché mentore, Juan Carlos Ferrero, ha provato a dargli dei consigli, che il numero 1 non ha recepito. Sconfitta dolorosa, che dà una bella mano a Sinner pronto a soffiargli il primo posto, intanto per una settimana e poi chissà. Il ko con Alcaraz ha portato delle critiche a Carlos, alcune per la verità ingenerose.
Jim Courier: "Il modo in cui attacca è contro ogni logica"
Altre costruttive. Jim Courier, plurivincitore Slam ed apprezzato talent da anni, però, gli ha tirato le orecchie. Lo stile di gioco di Alcaraz gli piace eccome, ma delle volte deve capire, soprattutto quando non è in giornata, di placarsi. Con Norrie non lo ha capito e ne ha pagato le conseguenze: "Una cosa che ci piace di Alcaraz è il rischio che corre in partite come questa, la sua natura imprevedibile. Il modo in cui attacca la rete è contro ogni previsione e logica. Gioca a tennis ad altissimo rischio. È un kamikaze. Va a rete a volte quando non ha bisogno. Ha giornate molto buone e giornate difficili come questa con Norrie".
Perché si parla di ‘Sindrome di Nadal' per Alcaraz
Le parole di Courier sono corrette. Il break tra Parigi e Torino aiuterà Alcaraz, che però deve fare i conti pure con un'altra situazione o meglio con un'altra definizione che sente risuonare spesso da più parti: ‘La sindrome di Nadal‘. Carlos sta emulano il suo illustre connazionale, che per oltre un decennio in un lungo periodo della stagione era imbattibile o quasi, in ogni caso era su livelli altissimi. Ma il finale di stagione non era mai alla stessa altezza. Rafa ha vinto dovunque tranne che a Parigi (ovviamente nel torneo 1000) e alle ATP Finals. Alcaraz spera di sfatare questo tabù magari già alle prossime Finals, quelle di Torino in programma dal 9 novembre.