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Guerra in Ucraina

Un campione olimpico russo esce dal quadro dello show di Putin: non ha la lettera Z sul petto

Sul palco dello stadio Luzhniki di Mosca venerdì scorso sono saliti dieci medagliati dello sport russo, tutti partecipi dello show propagandistico di Putin, tutti con la famigerata lettera Z sul petto. Tranne uno: Alexander Bolshunov, uno dei fondisti più forti al mondo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il mega show propagandistico di Vladmir Putin nello stadio Luzhniki di Mosca – in cui davanti a decine di migliaia di persone che sventolavano la bandiera russa il numero uno del Cremlino è comparso in pubblico per celebrare l'ottavo anniversario della riunificazione della Crimea con la Russia – ha visto la partecipazione anche di alcuni campioni sportivi russi che sono saliti sul palco esibendo le loro medaglie.

Lo spettacolo, di impatto stridente con le immagini di devastazione e morte provenienti dalla guerra portata da Putin sul suolo dell'Ucraina, è stato impreziosito dalla presenza – non si quanto spontanea o difficile da rifiutare – di dieci atleti di punta dello sport russo: dalle gemelle Averina, vincitrici dell'oro mondiale nella ginnastica ritmica, al nuotatore Evgeny Rylov, oro nei 100 e 200 metri dorso alle Olimpiadi di Tokyo. E ancora sul palco c'erano quattro pattinatori e pattinatrici su ghiaccio e altre due ginnaste. Tutti con la medaglia al collo, ma soprattutto con la famigerata lettera Z sulla propria giacca all'altezza del cuore.

I dieci campioni russi sul palco dello stadio Luzhniki
I dieci campioni russi sul palco dello stadio Luzhniki

È la lettera che simboleggia l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, essendo presente su tutti i mezzi corazzati e i veicoli militari che partecipano alla campagna. Lettera resa tristemente famosa dall'esibizione che ne ha fatto il ginnasta Ivan Kuliak, salito sul podio della tappa qatariota di Coppa del Mondo facendone bella mostra in maniera sprezzante proprio al fianco di un atleta ucraino. Venerdì scorso la Z era praticamente ovunque allo stadio Luzhniki, sull'abbigliamento di cantanti e presentatori – tra loro anche il commentatore russo del biathlon Guberniev – nonché sugli spalti. Con una eccezione: non c'era infatti sul giaccone indossato da uno dei dieci medagliati presenti sul palco, Alexander Bolshunov.

Alexander Bolshunov senza lettera Z sul petto e con lo sguardo poco partecipe
Alexander Bolshunov senza lettera Z sul petto e con lo sguardo poco partecipe

Il 25enne fondista russo è stato uno dei trionfatori alle recenti Olimpiadi invernali di Pechino, vincendo la medaglia d'oro nella 50 chilometri, nell'inseguimento e nella staffetta, quella d'argento nella 15 chilometri e quella di bronzo nella sprint a squadre. Insomma un top assoluto dello sci di fondo mondiale, anche lui arruolato dalla macchina della propaganda di Putin e presente allo stadio Luzhniki. E però con una differenza non da poco esibita a favore di telecamera: quella giacca ‘pulita', non recante la lettera Z, quel simbolo di morte e strage anche di innocenti.

Alexander Bolshunov trionfatore a Pechino
Alexander Bolshunov trionfatore a Pechino

Bolshunov dalle immagini appare meno coinvolto di chi al suo fianco si mette la mano sul petto: è possibile che l'assenza della Z sulla sua giacca sia un segnale di dissenso, un modo di far capire che lui su quel palco è stato quasi forzato a salire. È solo un'ipotesi: nel buco nero di informazioni verificabili che è oggi la Russia, ci affidiamo a quello che resta: la potenza di un'immagine.

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