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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Ivan Zazzaroni svilisce il curling: “Una scopa con un bollitore, ma come siamo ridotti?”

L’impresa di Stefania Constantini e Amos Mosaner, oro nel doppio misto di curling alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, ha emozionato gli appassionati italiani ma non Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport.
A cura di Fabrizio Rinelli
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L'8 febbraio 2022 sarà per sempre ricordato come uno dei giorni più importanti della storia sportiva italiana. L'impresa di Stefania Constantini e Amos Mosaner nel doppio misto di curling alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, con la conquista della medaglia d'oro, ha fatto gioire milioni di italiani. La sbocciata finale della 22enne cortinese ha consegnato popolarità senza precedenti ad uno sport rimasto finora di nicchia nel nostro paese, da oggi sulla mappa del curling mondiale.

Al di là del mero risultato, la portata della vittoria – eclatante – aggiunge ancora più valore alla medaglia conquistata dal duo azzurro, capace di vincere 11 gare su 11 contro quasi tutti gli avversari più competitiva: una marcia perfetta che si era verificata solo in altre due occasioni nella storia del curling alle olimpiadi invernali. Eppure non tutti hanno mostrato grande entusiasmo per questo successo. Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport,rappresenta la classica voce fuori dal coro. Nei minuti del trionfo di Stefania e Amos a Pechino, sulle frequenze di Radio 24 – durante la trasmissione ‘Tutti Convocati' – si è fatto notare per dichiarazioni sprezzanti nei confronti del curling.

Stefania Constantini e Amos Mosaner, campioni olimpici di doppio misto nel curling alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022
Stefania Constantini e Amos Mosaner, campioni olimpici di doppio misto nel curling alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022

Le parole di Ivan Zazzaroni: "Una scopa con un bollitore!"

"Son distrattissimo dal curling", dice il conduttore Carlo Genta durante il collegamento telefonico con Zazzaroni. La diretta è in corso proprio durante la tiratissima finale tra Italia e Norvegia. Uno stato d'animo evidentemente non condiviso dal giornalista bolognese, che esprime la sua opinione senza filtri: "Dai ragazzi, anche col curling. Ma come siamo ridotti? Una scopa con un bollitore, dai ti prego". Zazzaroni non si ferma, anzi rincara: "Con tutto il rispetto, voglio bene a tutti, 500 iscritti, sono contento se vinciamo l’oro. Ma non è che tutte le volte che vinciamo qualcosa dobbiamo innamorarci. Il curling, mamma mia…".

Dichiarazioni che suonano quasi come una mancanza di rispetto nei confronti di un intero movimento, sminuito nel giorno più importante della sua storia, e che stonano in maniera eclatante con il ruolo rivestito da Zazzaroni, direttore di un quotidiano sportivo storico e prestigioso, da sempre promotore dello sport in tutte le sue espressioni. Una presa di posizione che ha suscitato reazioni di forte dissenso sui social e riportato in auge l'eterno dibattito sul deficit di cultura sportiva in Italia. Una questione di educazione, che passa anche dal rispetto di tutte le realtà sportive. Dalle più grandi alle più piccole, dal calcio a quelle meno popolari. Compreso il piccolo grande curling, con i suoi 333 iscritti, destinati a crescere esponenzialmente grazie a Stefania Constantini e Amos Mosaner.

La vicenda ricorda da vicino quella che nelle scorse settimane aveva riguardato Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, estremamente critico sul tennis – e quasi irrispettoso nei confronti di Matteo Berrettini – nei giorni decisivi degli Australian Open, vissuti in sotto i riflettori dal nostro tennista di punta. Istantanee di quell'Italia che finisce in fuorigioco non appena si esce dai confini di un campo di calcio.

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