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Olimpiadi invernali 2022 a Pechino

Il segreto della guarigione miracolosa di Sofia Goggia: “Abbiamo usato il suo sangue”

Un miracolo medico. Dietro la straordinaria medaglia d’argento conquistata da Sofia Goggia c’è un trattamento speciale che le ha permesso, grazie anche alla sua forza di volontà, di essere in pista a Pechino 2022 nonostante l’infortunio.
A cura di Maurizio De Santis
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Sofia Goggia mostra con orgoglio la medaglia d'argento conquistata ai Giochi invernali di Pechino.
Sofia Goggia mostra con orgoglio la medaglia d'argento conquistata ai Giochi invernali di Pechino.
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La medaglia d'argento conquistata nella discesa libera da Sofia Goggia ai Giochi invernali di Pechino è stata straordinaria. È come se avesse vinto l'oro, solo sfiorato in pista. Ma tale è il valore della prestazione e dell'impresa compiuta dalla campionessa bergamasca. Nessuno, nemmeno lei, a un un certo punto credeva riuscisse a partecipare alle Olimpiadi per l'infortunio preoccupante che le aveva lesionato parzialmente il crociato del ginocchio sinistro e assestato un brutto colpo alla gamba (micro-frattura del perone).

Invece ce l'ha fatta nonostante i dubbi e le paure sulla tenuta dell'articolazione, lanciandosi in pista a una velocità di quasi 140 km/h, resistendo alle sollecitazioni della velocità e alle insidie delle neve, tenendo una coordinazione perfetta, in equilibrio dentro di sé e con lo sguardo fisso al traguardo. Arrivarci e sollevare le braccia al cielo, con il metallo al collo, in segno di successo le ha regalato emozioni fortissime.

L'urlo di Sofia Goggia dopo aver terminato la prova con la certezza di aver conquistato una medaglia.
L'urlo di Sofia Goggia dopo aver terminato la prova con la certezza di aver conquistato una medaglia.

Come ha fatto Goggia a essere così in forma a ristabilirsi in così poco tempo? Merito del percorso di allenamento personalizzato, studiato per aiutarla a essere pronta al cancelletto. Un prodigio dietro l'altro. Il primo, quello che le ha ridato speranza, lo aveva fatto Claudio Zorzi, chirurgo ortopedico e direttore del Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona). È lui che ha curato il ginocchio della sciatrice azzurra contribuendo al "miracolo olimpico" (così lo definisce) grazie al suo intervento rigenerativo.

Un "gel piastrinico applicato al ginocchio lesionato" – come raccontato nell'intervista al Gazzettino – è il trattamento che ha trasformato in possibile ciò che era sembrato azzardato, pericoloso, folle: ovvero, che Goggia salisse sul volo per la Cina e fosse in pista tornando a casa perfino con un trionfo.

La campionessa azzurra di sci sorride e posa con l'argento ottenuto ai Giochi invernali.
La campionessa azzurra di sci sorride e posa con l'argento ottenuto ai Giochi invernali.

PRP è la sigla magica: Plasma Ricco di Piastrine. "È un gel che si produce con un normale prelievo di sangue venoso del paziente – ha aggiunto Zorzi -. Viene successivamente centrifugato e si ottiene un composto concentrato iniettato nell'articolazione con un'infiltrazione. È un trattamento che agevola il processo di riparazione del tessuto. Il primo beneficio è la scomparsa del dolore". La medicina biologica ha fornito lo strumento, s'è messa al servizio della campionessa ma il vero miracolo lo ha realizzato Goggia, armandosi di coraggio e determinazione. "Se sei come lei – ha concluso Zorzi – in pochi giorni risali sugli sci. È grazie alla sua volontà di ferro e al lavoro dei suoi preparatori se è riuscita nell'incredibile recupero".

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