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Paralimpiadi

Simone Barlaam, medaglia d’oro e record paralimpico: l’Italia vola nel nuoto a Tokyo

Alle Paralimpiadi di Rio brilla la stella di Simone Barlaam. Il nuotatore azzurro, che dopo un’ipoplasia congenita al femore ha dovuto fare i conti con tantissime operazioni chirurgiche, ha confermato i pronostici trionfando nella prova dei 50 metri stile libero S9. Prova dominante del classe 2000 milanese che ha fatto registrare anche il nuovo record paralimpico.
A cura di Marco Beltrami
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Medaglia d'oro, la sesta per l'Italia alle Paralimpiadi di Tokyo. A conquistarla, ancora una volta nel nuoto, Simone Barlaam. L'atleta milanese ha trionfato, confermando i pronostici, nella prova dei 50 metri stile libero categoria S9. Prova di forza del nostro portacolori, già recordman del mondo, con il nuovo primato paralimpico. E per lui potrebbe non essere l'unico.

Campione d’Europa, campione del mondo e ora campione olimpico. Simone Barlaam ce l’ha fatta e ha vinto la prova dei 50 metri stile libero alle Paralimpiadi di Tokyo. L’azzurro ha trionfato mettendosi alle spalle il russo Tarasov che ha dato battaglia fino alla fine e Jamal Hill. Il classe 2000 milanese si conferma una delle stelle dell'Italia, che grazie a lui ha raggiunto quota 21 medaglie ai Giochi. Una soddisfazione enorme che ripaga il nuotatore di tante sofferenze: nato con una coxa vara e una ipoplasia congenita del femore destro, ha dovuto subire un calvario di ben 12 interventi chirurgici durante la sua giovane vita, finalmente conclusosi nel 2012 con l'ultima operazione.

Queste le dichiarazioni di un soddisfatto Barlaam che ha confermato ai microfoni di Rai Sport, la sua grande umiltà, uno dei suoi punti di forza: "Non era per niente facile, il livello era altissimo. Il tempo non era dei migliori anche se è record paralimpico, me la stavo facendo sotto. L'importante era la medaglia d'oro e per fortuna ci sono riuscito. Ho finito la tripletta, dopo il record mondiale. Mi godo questo podio per qualche oretta e poi domani tornerò in acqua. Non ho realizzato quello che ho fatto, ma quando salirò sul podio capirò tutto. Mi sento come su una montagna russa, e sono stanchissimo ma euforico. Sono carico per il futuro".

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