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Paralimpiadi

L’Italia chiude le Paralimpiadi del nuoto con 39 medaglie: “Abbiamo fatto un miracolo”

Le Paralimpiadi del nuoto azzurro si sono chiuse con altre due medaglie, entrambe di bronzo, conquistate da Monica Boggioni nei 200 metri misti, e dalla staffetta 4X100 mista composta da Menciotti, Barlaam, Fantin, Raimondi. 39 le medaglie complessive portate a casa dalla squadra del nostro nuoto, che ha ottenuto quindi il quinto posto nel medagliere di specialità.
A cura di Marco Beltrami
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Le Paralimpiadi del nuoto azzurro si sono chiuse con altre due medaglie. Prima ci ha pensato Monica Boggioni a portare a casa il bronzo nei 200 metri misti, e poi è arrivato l'altro bronzo della staffetta 4X100 mista composta da Menciotti, Barlaam, Fantin, Raimondi. 39 le medaglie complessive portate a casa dalla squadra del nostro nuoto, che ha ottenuto quindi il quinto posto nel medagliere di specialità, mettendosi alle spalle anche rappresentative più blasonate, come l'Australia.

Ancora una giornata trionfale per lo sport italiano e per il nuoto paralimpico ai Giochi di Tokyo. Altre due medaglie per la nostra delegazione grazie a Monica Boggioni e ai quattro "moschettieri" Menciotti, Barlaam, Fantin, Raimondi. Si concludono così le gare del nuoto in terra nipponica, mai come in questa edizione fortunate per i nostri colori. Basti pensare che delle 65 medaglie complessive portate a casa dai nostri atleti, 39 sono arrivate dai nuotatori. E non può che essere orgoglioso il Coordinatore tecnico della Nazionale Italiana di Nuoto.

Riccardo Vernole ai microfoni di Rai Sport ha manifestato così tutta la sua soddisfazione: "È finita, ed è finita nel migliore dei modi con la medaglia della staffetta. Un percorso iniziato 12 anni fa. A Rio ne vincemmo sedici, ora siamo a 39. Abbiamo ricevuto tanti messaggi di congratulazioni, la crescita del nuoto paralimpico può essere raccontata per sempre. Abbiamo ricevuto i complimenti dalle altre federazioni che ci hanno chiesto ‘come avete fatto'. È un miracolo riuscire a gestire i nostri atleti, in un Paese spesso sprovvisto di sedi all'altezza. Bisogna livellare sport olimpici e paralimpici. Vogliamo far avvicinare tanti giovani. Grazie a tutti, alla Federazione. Non si possono raggiungere questi risultati senza lavorare 24 ore su 24. È stata l'emozione più bella della mia vita dal punto di vista sportivo".

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