Verstappen spaventato da una regola del Codice Sportivo Internazionale: “Meglio se sto zitto”

La reticenza di Max Verstappen nel dialogo con i media e negli atteggiamenti in "ambienti controllati" (dalle interviste alle cerimonie sul podio) trova una spiegazione nell'articolo 12.2.1.f del Codice Sportivo Internazionale. È la regola che "terrorizza" il campione olandese al punto da trincerarsi dietro risposte taglienti, alcune anche antipatiche e una serie di "no comment" ironici rispetto alle domande "trappola" che riceve ogni settimana. Lo ha spiegato anche nel corso del media day al Red Bull Ring chiarendo che ha scelto di cucire la bocca su determinate questioni per due motivi: il primo, e non è una novità, è che è stufo dei riferimenti alla super licenza quasi del tutto evaporata e al rischio di essere squalificato; il secondo è una sorta di auto-bavaglio perché ritiene opportuno non esprimere più alcuna opinione o critica su tutto ciò che riguarda la FIA o qualsiasi argomento che la riguardi direttamente.
Qual è la norma che ‘spaventa' il campione olandese
Le linee guida per gli steward sull'emissione delle sanzioni (qui il documento completo) gli raccomandano cautela assoluta e silenzio tattico anche in occasione di chiacchierate informali che potrebbero dare adito a false o cattive interpretazioni gonfiando una bolla di notizie solo nociva per il pilota olandese. Perché? indicano quali sono (al netto di circostanze attenuanti e aggravanti) i casi passibili di censura con multe o, nelle situazioni ritenute più gravi, anche con sottrazione di punti: "Qualsiasi parola, atto o scritto che abbia causato danni o perdite morali alla FIA, ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti e, più in generale, agli interessi dello sport motoristico e ai valori difesi dalla FIA".

Perché Verstappen ha scelto la linea del "no comment"
Un riferimento che, secondo Verstappen, lascia un margine di discrezionalità e d'interpretazione dai contorni abbastanza sfumati. "Tutto può essere interpretato come una critica e si può essere puniti – ha ammesso ai media del suo Paese, come riportato da Autosport -. È chiaramente stabilito nel regolamento. Possono interpretarlo come ‘questo è un atto critico nei nostri confronti', quindi preferirei non dire più nulla". Ecco perché, rispetto ad argomenti scivolosi, preferisce non parlare. È successo anche in occasione della conferenza stampa che ha aperto la tappa del Mondiale di F1 in Austria. L'argomento è sempre lo stesso: il rischio di ritrovarsi sanzionato e, di conseguenza, sospeso anche solo per un'inezia o cavillo delle norme che la FIA ha svelato pubblicando il prontuario sulle penalità. "Ci sono alcune domande a cui non è necessario rispondere, anche se si ha un'opinione". E la sua relativa al sistema di punti di penalità attuale è molto critica. "Però, è meglio che lo dicano altri".