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Perché un uomo ha pagato 270mila euro di optional per un’Aston Martin e se n’è liberato dopo 97 km

L’Aston Martin Valkyrie Spider di Alejandro Roemmers è costata oltre 4 milioni di dollari, con 270mila euro di optional e appena 97 km percorsi. Il paradosso del lusso estremo.
A cura di Michele Mazzeo
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Comprare una hypercar da 3,5 milioni di euro e usarla meno di cento chilometri. È la storia dell'Aston Martin Valkyrie Spider numero 39, una delle sole 85 prodotte al mondo, e dell'uomo che l'ha posseduta: Alejandro Roemmers, imprenditore e collezionista argentino con un garage che comprende anche una Pagani Zonda Cinque, una Ferrari LaFerrari Aperta e una Bugatti Centodieci.

Roemmers aveva commissionato la sua Valkyrie "perfetta" attraverso il programma di personalizzazione "Q by Aston Martin". Una creazione su misura, realizzata per stupire più che per correre. Oggi quella stessa auto è in vendita da Broad Arrow Auctions e ha percorso appena 97 chilometri.

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Aston Martin Valkyrie con optional da record, più costosi di una Ferrari

A far discutere non è solo il chilometraggio, ma la lista degli optional: quasi 272mila euro in personalizzazioni. Il solo colore Storm Purple Gloss con dettagli Trophy Silver è costato quasi 30mila euro. Gli elementi in fibra di carbonio a vista hanno aggiunto oltre 51mila euro, mentre i cerchi in alluminio nero opaco ne sono costati altri 45mila.

L'interno è un trionfo di Alcantara Phantom Grey e carbonio, con il pacchetto "Interior Hardware" che introduce comandi al volante anodizzati in argento. Solo per rendere l'idea: la cifra spesa per questi dettagli supera il prezzo di listino di una Ferrari Amalfi (240mila euro) e si avvicina a quello di una Ferrari 296 GTB nuova (275mila euro).

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Il paradosso della "Stradale da Formula 1" che non si muove

L'Aston Martin Valkyrie Spider è un progetto nato per portare la tecnologia della Formula 1 su strada, grazie al motore V12 Cosworth da 1.176 cavalli e a un'aerodinamica estrema. Un'auto costruita per correre, tant'è che l'ha progettata il progettista più vincente della storia della F1 Adrian Newey, ma che finisce invece a fare da scultura in garage.

Un destino comune a molte hypercar da collezione, diventate strumenti di investimento più che di passione. L'esemplare di Roemmers è considerato una delle Valkyrie più preziose mai costruite, con una valutazione stimata oltre i 3,5 milioni di euro. Eppure, dietro a tanto splendore si nasconde una contraddizione evidente: la macchina più performante mai creata da Aston Martin è rimasta quasi immobile, bloccata dalla paura di svalutarla o rovinarla.

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L'arte (costosa) di non guidare

Il caso della Valkyrie numero 39 è la perfetta fotografia di un fenomeno sempre più diffuso: quello del lusso statico, dove le auto più estreme vengono acquistate come opere d'arte. Gli acquirenti non cercano più emozioni di guida, ma unicità, valore e rarità. Come sottolineano gli esperti di Broad Arrow: "questa hypercar rappresenta il punto d'incontro tra ingegneria e collezionismo". E la domanda rimane la stessa: chi la comprerà avrà il coraggio di guidarla o si limiterà a guardarla?

In un mercato in cui la Ferrari resta il riferimento del lusso sportivo, la Valkyrie Spider viola dimostra che la concorrenza inglese ha saputo spingersi oltre. Ma a 270mila euro di optional e 97 km percorsi, questa non è più solo un'auto: è il simbolo di un paradosso moderno, dove il vero lusso non è più la velocità, ma il potersi permettere di restare fermi.

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