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Leclerc disperato dopo la gara di Las Vegas, ce l’ha con la Ferrari: “Mi dispiace dirlo. Così è frustrante”

Il sesto posto di Leclerc a Las Vegas apre un nuovo fronte di tensione in Ferrari: la SF-25 manca velocità, la strategia non funziona e il monegasco parla apertamente di frustrazione. Un decimo gli toglie la top 5, ma il vero problema è la squadra.
A cura di Michele Mazzeo
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La gara di Charles Leclerc a Las Vegas si chiude al sesto posto, un risultato che il monegasco fatica persino a definire positivo. Partito nono, ha evitato il caos di curva 1 e costruito una rimonta aggressiva, ma la Ferrari non gli ha mai dato gli strumenti per andare oltre, per puntare alle posizioni di testa e avvicinarsi al dominatore della corsa Max Verstappen. Troppo carico aerodinamico, poca velocità sul rettilineo, strategia poco incisiva: il copione di una stagione che continua a ripetersi in questo Mondiale della Formula 1 2025 che sta ormai volgendo al termine.

E la frustrazione mostrata nelle interviste TV subito dopo la bandiera a scacchi sembrano essere una risposta malcelata al presidente della scuderia del Cavallino Rampante che, dopo il GP del Brasile, aveva pubblicamente addebitato le principali colpe di questa disastrosa stagione ai piloti: "Si concentrino più a guidare e parlino meno" aveva detto John Elkann sollevando inevitabilmente una marea di polemiche. E, dopo aver dato tutto in pista, le parole del monegasco suonano proprio come un messaggio rivolto al numero uno della casa italiana.

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La rimonta si ferma al sesto posto: "Ho dato tutto"

Leclerc ha guidato sempre al limite, spingendo la SF-25 come in qualifica per creare opportunità di sorpasso nei pochi punti dove poteva far valere la frenata. Il ritmo iniziale era buono, ma il pit stop ritardato e l'undercut subito da Piastri lo hanno rispedito nel traffico, costringendolo a inseguire senza veri margini di attacco. Il treno DRS dietro Antonelli ha fatto il resto, lasciandolo a un solo decimo dalla top 5.

Nel post-gara, il monegasco ha sintetizzato così il proprio stato d'animo: "Oggi, non mi piace dirlo, ma ho dato il massimo. Ho corso molti rischi. Abbiamo mancato il quinto posto per un decimo di secondo, è frustrante. Forse avremmo potuto fare qualcosa con il motore, non lo so".

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Ferrari in difficoltà: scelte sbagliate e frustrazione crescente

La squadra ha puntato tutto su un assetto che avrebbe dovuto premiare la qualifica, ma che non ha funzionato né sabato né domenica. La mancanza di velocità di punta, soprattutto in un circuito costruito sui lunghi rettilinei, ha reso ogni sorpasso un esercizio di rischio. Leclerc lo ha detto chiaramente, pur senza accusare direttamente il box: "Mi sono preso ad ogni giro rischi incredibili per superare, perché in rettilineo eravamo lenti".

A pesare è anche l'assenza di lucidità nella gestione della gara: l'undercut subito da Piastri, mai realmente previsto dal team, è la fotografia di un sistema che fatica a prendere decisioni efficaci nei momenti chiave. Il monegasco è apparso disperato e sempre più provato da una stagione senza progressi.

Il quadro che emerge dal weekend di Las Vegas è quello di una Ferrari intrappolata nei propri limiti: il pacchetto non rende sul bagnato, l'assetto non paga quando serve, e la gestione operativa continua a togliere punti preziosi. Leclerc ha fatto tutto ciò che poteva, ma la frustrazione per una top 5 sfumata di un decimo è il simbolo di una situazione che chi tira le fila a Maranello non può più ignorare. O almeno non dovrebbe.

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