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La McLaren ha dei sospetti sul nuovo motore montato da Verstappen in Brasile: chiesti chiarimenti alla FIA

Dubbi McLaren sulla nuova power unit montata da Red Bull a Verstappen nel GP del Brasile. Stella chiede chiarezza alla FIA: “Regolamento messo in discussione”.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la disastrosa qualifica del sabato in Brasile, la Red Bull ha deciso di rompere gli schemi: Max Verstappen in gara ad Interlagos è partito dalla pit lane per aver montato una nuova power unit Honda e aver effettuato, in regime di parco chiuso, modifiche tecniche al telaio e al fondo della sua RB21.

Una scelta rischiosa, costata una penalità (partire proprio dalla corsia dei box), ma vincente. L'olandese, nonostante una foratura iniziale, ha messo in scena una clamorosa rimonta riuscendo a risalire fino al terzo posto finale, arrivando addirittura ad insidiare la seconda posizione di Kimi Antonelli e rilanciando le sue ambizioni iridate nella parte conclusiva del Mondiale della Formula 1 2025.

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Il cambio di motore Red Bull che ha scatenato i sospetti della McLaren

Quella della Red Bull è stata evidentemente una mossa dettata dalla strategia. Dovendo partire comunque nelle retrovie (era 16° dopo le qualifiche) si è preferito smarcare una nuova power unit, prendersi la penalità di scattare dalla pit-lane consentendo così a Verstappen di avere anche un motore più fresco rispetto ai suoi avversari per il titolo iridato, i piloti della McLaren Lando Norris e Oscar Piastri, negli ultimi tre GP della stagione.

Ma la decisione della scuderia austriaca ha acceso i riflettori nel paddock. A sollevare il caso è stato Andrea Stella, team principal della scuderia di Woking, che ha chiesto chiarezza alla FIA su un punto che ritiene cruciale: se la sostituzione del motore, avvenuta per motivi di prestazione e non di affidabilità, debba essere conteggiata o meno nel budget cap imposto dal regolamento finanziario della Formula 1.

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I dubbi di Stella: "Questo tipo di modifiche mette in discussione i regolamenti"

Nel post gara di Interlagos, l'ingegnere italiano non ha usato giri di parole. "A dire il vero, questo tipo di modifiche alla power unit mettono in discussione i regolamenti", ha infatti dichiarato. Chiedendo poi chiarezza da parte della Federazione Internazionale a riguardo: "Mi interesserebbe capire se il costo di questo motore rientra nel tetto massimo di spesa oppure no. Se il cambio è stato fatto per motivi di prestazione, allora dovrebbe essere conteggiato nel limite. Vedremo se sarà così" ha difatti proseguito.

Secondo il 54enne di Orvieto, la zona grigia del regolamento rischia di consentire alle scuderie di ottenere vantaggi tecnici senza impatti diretti sul budget cap, aggirando così lo spirito del tetto massimo di spesa. Proprio per questo, Stella ha precisato che McLaren non avrebbe preso una decisione simile: "È uno dei motivi per cui noi non lo faremmo, finirebbe per rientrare nel nostro bilancio".

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La risposta Red Bull e l'intervento della FIA

Dal canto suo, la Red Bull ha respinto ogni insinuazione. Il team principal Laurent Mekies ha spiegato che la sostituzione del motore era una mossa strategica per ottimizzare le prestazioni nella fase finale della stagione: "È sempre una buona idea montare un nuovo motore. Potevamo concludere l'anno senza bisogno di sostituzioni, ma abbiamo colto l'occasione perché volevamo anche modificare la vettura. Le differenze sono piccole, ma a questo livello ogni dettaglio conta" ha infatti ammesso candidamente il francese.

Secondo fonti vicine a Milton Keynes, la Red Bull avrebbe preventivato comunque che i costi della nuova power unit montata sulla monoposto di Verstappen in Brasile verranno inclusi nel budget cap in virtù del fatto che disporrebbe ancora di un margine economico rispetto al limite massimo di spesa per chiudere la stagione senza sforarlo. Tuttavia, la FIA starebbe valutando la questione per verificare la conformità della decisione e chiarire il quadro normativo.

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Un precedente che può cambiare le regole del gioco

Il caso Red Bull-McLaren apre un fronte sensibile per la Formula 1 moderna: quello dell'interpretazione del limite di spesa applicato alle componenti più costose e decisive, come le power unit. Se la FIA dovesse confermare che la sostituzione rientra nel budget, la manovra Red Bull resterebbe formalmente corretta ma getterebbe luce su un vuoto regolamentare che andrebbe colmato.

L'episodio di Interlagos dimostra come, nell'era del budget cap, ogni aggiornamento tecnico non sia solo una scelta sportiva ma anche una partita economica. E per una Formula 1 che punta a ridurre i costi e aumentare l'equità, la domanda di Andrea Stella resta ancora senza risposta: dove finisce la strategia e dove comincia l'aggiramento del regolamento?

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