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La Formula 1 svela cosa vedremo in pista nel prossimo mondiale: perché è la più grande rivoluzione di sempre

La F1 “traduce” la rivoluzione 2026 per evitare confusione: nuove parole chiave, render aggiornati e un video che anticipa come cambieranno sorpassi, gestione energia e aerodinamica. È un reset totale: telaio, aerodinamica e power unit insieme.
A cura di Michele Mazzeo
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La Formula 1 ha capito che il 2026 rischia di diventare incomprensibile persino per chi la segue da anni. Non per mancanza di spettacolo, ma per eccesso di tecnica. E così, mentre prepara l'avvio della nuova era, ha scelto una strada inedita: semplificare il linguaggio per spiegare la più grande revisione regolamentare della sua storia recente, quella che cambierà insieme monoposto e motori.

E anche dei render e un video di simulazione che svelano cosa vedremo in pista nel prossimo mondiale F1 che partirà dall'Australia nel weekend 6-8 marzo e che, straordinariamente data la portata della rivoluzione, sarà preceduto da ben tre sessioni di test prestagionali (una a Barcellona a porte chiuse e due invece aperte a tutti in Bahrain).

Cosa cambia davvero in Formula 1 nel 2026: auto più piccole, ali mobili e pilota più decisivo

Il cuore della svolta è visibile già nelle "linee guida" pubbliche: vetture più corte, più strette e più leggere (peso minimo a 770 kg, -30 kg), fondo meno "estremo" e carico aerodinamico ridotto (circa -15/30%), con una resistenza all'avanzamento tagliata fino al 40% grazie a un concetto che manda in pensione il DRS così come lo conosciamo: la aerodinamica attiva su ala anteriore e posteriore, con assetti diversi tra curva e rettilineo.

Ed è qui che la Formula 1 "svela cosa vedremo in pista": insieme alla nuova terminologia, FIA e F1 hanno diffuso gli ultimi render aggiornati (basati sulle regole tecniche riviste) e un contenuto video che simula il comportamento delle auto, proprio per far capire come cambierà la dinamica tra rettilinei, curve e gestione dell'energia.

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Addio sigle e gergo: le parole chiave della nuova F1

La svolta passa anche dal vocabolario, concordato dopo consultazioni tra FIA, team, ingegneri e gruppi di fan. Le quattro etichette che diventeranno centrali nel 2026 sono: Overtake Mode, Boost Mode, Recharge e Active Aero.

  • Overtake Mode: l'erede "funzionale" del DRS, attivabile quando sei entro un secondo da chi ti precede, per avere potenza extra e aumentare le chance di sorpasso.
  • Boost Mode: la potenza massima "a pulsante" tra motore e batteria, utilizzabile ovunque in pista anche per difendersi.
  • Recharge: la fase in cui l'auto recupera energia (frenata, lift and coast e altre condizioni).
  • Active Aero: ali mobili davanti e dietro per passare a configurazioni più cariche in curva e più scariche in rettilineo, senza vincolo del "secondo" come nel DRS.

Dentro questa rivoluzione c'è anche la parte più controversa: l'aerodinamica attiva è stata ritoccata per evitare rischi e problemi soprattutto in condizioni di bagnato, segno che la F1 sta ancora limando i dettagli di un regolamento ambizioso e delicato.

Motori 2026: split 50/50 e carburante sostenibile

Non è un semplice restyling: nel 2026 cambia anche la power unit. La ripartizione va verso il 50% termico e 50% elettrico, con l'addio alla MGU-H e la MGU-K che sale fino a 350 kW (da 120 kW), mentre arriva il carburante sostenibile avanzato. È l'altro pezzo del puzzle: più energia elettrica, più gestione in gara, più responsabilità al pilota.

L'antipasto arriva presto: primo test privato a Barcellona dal 26 al 30 gennaio 2026, poi Bahrain 11–13 febbraio e 18–20 febbraio, prima dell'avvio della stagione in Australia a inizio marzo.

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