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La Ferrari cambia per il GP degli Stati Uniti, novità tra i piloti: dietro c’è una precisa strategia

La Ferrari ha annunciato che il collaudatore Robert Shwartzman prenderà il posto di Leclerc o Sainz nelle FP1 del GP degli Stati Uniti: dietro la scelta di fare questo cambio ad Austin anziché nei prossimi due round a Singapore e in Giappone si nasconde una precisa strategia della scuderia di Maranello.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la gara di Monza che, al netto delle polemiche per una corsa finita dietro la Safety Car, ha confermato la superiorità della Red Bull di Max Verstappen rispetto alla Ferrari che con Charles Leclerc (autore della pole position e secondo al traguardo dietro l'olandese) e Carlos Sainz (protagonista di una straordinaria rimonta che dal fondo della griglia lo ha portato a chiudere in quarta posizione alla bandiera a scacchi, il Mondiale della Formula 1 2022, per quanto concerne la lotta per i titoli iridati piloti e costruttori, sembra essere ormai chiuso dopo l'ultima gara europea della stagione.

La scuderia del Cavallino non sembra però aver alzato bandiera bianca, almeno per quel che riguarda la vittoria nei singoli Gran Premi. Questo sembra essere difatti il motivo per il quale si è deciso di non mettere a riposo i due piloti titolari per una sessione di prove libere nei prossimi due round, ossia il GP di Singapore e quello del Giappone. La squadra di Maranello ha infatti annunciato ufficialmente che il collaudatore Robert Shwartzman scenderà in pista con la F1-75 nelle FP1 del Gran Premio degli Stati Uniti (rispondendo così al diktat FIA che impone l’utilizzo nelle libere di un rookie in almeno due appuntamenti della stagione) in programma dal 21 al 23 ottobre sul circuito di Austin.

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Quella di far debuttare il giovane pilota russo con passaporto israeliano in F1 in Texas e non prima è difatti una scelta studiata a tavolino e fatta tenendo conto di due fattori: facendo così non si toglie una importantissima sessione di prove libere a Leclerc o Sainz su piste in cui il Circus non corre dal 2019 (a causa dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19 nel 2020 e nel 2021 non si è corso né sul circuito di Marina Bay né su quello di Suzuka); e di fatto gli si fa perdere solo mezz'ora (la Pirelli ha ottenuto che le FP2 ad Austin durino 90 minuti anziché i canonici 60 minuti) su un tracciato in cui invece si è gareggiato nel corso dello scorso campionato.

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Una scelta quella della Ferrari che dunque lascia pensare che, nonostante i sogni iridati siano ormai svaniti, nulla sarà lasciato al caso anche nelle ultime sei gare della stagione dove l'obiettivo sarà quello di essere sempre in lotta per la vittoria e consolidare il secondo posto nella classifica Costruttori tenendo a bada la possibile rimonta della Mercedes. Ora al Cavallino resta solo da capire chi, tra Leclerc e Sainz, dovrà lasciare il sedile della F1-75 a Shwartzman nelle FP1 del GP degli Stati Uniti e in quale altro GP (Messico, Brasile o Abu Dhabi) rimettere in pista in una sessione di libere il 23enne campione della Formula 2 nel 2019 per rispettare la regola sui rookie imposta dalla FIA.

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