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La dura vita di Valentino Rossi nel GT World Challenge: “È un campionato di bastardi”

Valentino Rossi ha rivelato le grandi difficoltà incontrate nel suo primo anno da pilota automobilistico nel campionato GT World Challenge dopo il ritiro dalla MotoGP: “Mi guardavano come fossi ancora un motociclista”
A cura di Michele Mazzeo
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La leggenda della MotoGP Valentino Rossi dopo aver lasciato le due ruote ha iniziato la sua nuova carriera da pilota automobilistico. Nel 2022 ha corso con l'Audi del Team WRT con risultati non esaltanti (ha chiuso solo 21° nella classifica generale) ma ciò non gli ha impedito di diventare un pilota ufficiale BMW nel GT World Challenge Europe 2023 che comincerà nel weekend del 23 aprile con la 3 Ore di Monza. Dopo l'anno di apprendimento nella categoria il Dottore, ancora alla ricerca del primo podio nel campionato (il miglior risultato lo scorso hanno è stato il 5° posto ottenuto in tre occasioni) è quindi ora proiettato ad una stagione da protagonista.

Ad ammettere che lo scorso anno ha avuto qualche difficoltà più del previsto nel passaggio alle quattro ruote è stato lo stesso Valentino Rossi durante la lunga intervista rilasciata al podcast ‘Passa dal BSMT': "È difficile. Intanto perché il pilota di macchine ti guarda come se tu fossi ancora un motociclista. Nel senso che lui dice ‘Io è da una vita che corro con le auto, adesso arriva questo che ha sempre corso con le moto…', quindi diciamo che sono ancora più motivati a mettermi dietro. E comunque ci sono un sacco di piloti fortissimi e quindi il livello è piuttosto alto" ha difatti detto il nove volte iridato nel Motomondiale.

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Un concetto che Valentino Rossi utilizzando il suo proverbiale sarcasmo ha poi ribadito nel corso della chiacchierata con Gianluca Gazzoli: "È un campionato di bastardi, in macchina sono dei maledetti. Ovviamente lo dico in senso buono: c'è una grande competitività" ha infatti aggiunto il 44enne marchigiano.

Il pilota di Tavullia ha inoltre spiegato quali sono le principali differenze che ha riscontrato tra i piloti delle corse in moto e quelli che corrono in auto: "In macchina (i piloti, ndr) sono peggio che in moto perché in macchina fa meno paura. Tu sei dentro la macchina all'interno di una gabbia quindi andare a sbattere contro un altro fa meno paura. In moto invece sai che (se vai a sbattere, ndr) molto probabilmente ci sono problemi anche per te" ha difatti spiegato l'ex stella della MotoGP.

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Entrando ancor più nel dettaglio Valentino Rossi ha poi evidenziato come sia stata più dura la vita per lui nel primo anno nel GT World Challenge Europe a causa dei ‘trucchi del mestiere' utilizzati dai piloti automobilistici più esperti di lui a correre sulle quattro ruote: "Usano la macchina come scudo o comunque per dare fastidio all'avversario sfruttando il fatto che la macchina è grande. A sorpassare con la macchina si fa molta più fatica che in moto, perché in moto hai quattro volte lo spazio che hai (rispetto ai sorpassi tra auto, ndr)" ha infine chiosato a riguardo il Dottore che si augura quindi di mettere ora in pratica lui i trucchi del mestiere imparati nel suo primo anno nel campionato GT.

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