Il surreale team radio con Verstappen dopo la clamorosa rimonta in Brasile: “Posso solo scusarmi”

Partito dalla pit-lane nella gara del GP del Brasile della Formula 1 2025 per aver ribaltato la monoposto (e montato una nuova power unit) dopo una disastrosa qualifica chiusa con il 16° tempo, Max Verstappen ha costruito a Interlagos una rimonta da manuale, chiudendo terzo dietro a Norris e Antonelli.
Una prestazione che ha ricordato la versione migliore del campione olandese, capace di trasformare un weekend compromesso in un risultato solido. Ma a colpire più della gara è stato il team radio finale, simbolo di un rapporto ormai fraterno con Giampiero Lambiase.

Il dialogo con Lambiase che racconta tutto il momento Red Bull
Dopo la bandiera a scacchi, l'ingegnere di pista dell'olandese ha voluto scusarsi: "Posso solo scusarmi per ieri, amico, questa è stata una guida che meritava la vittoria. Mi dispiace" ha infatti detto Lambiase riferendosi alla vettura offerta al quattro volte campione del mondo nelle qualifiche del sabato dove, per la prima volta in carriera, non è riuscito a superare il taglio nel Q1 non per problemi tecnici. Una frase che fotografa il disagio vissuto in Red Bull nei giorni precedenti, tra una monoposto in difficoltà e un Mondiale che sembra essere ormai sfuggito.
La risposta di Verstappen, però, ha mostrato il lato più maturo del campione: "No, non ti preoccupare. È stata davvero un'ottima gara per noi. Almeno ci abbiamo provato, lo sai. Grazie mille per oggi, è andata davvero bene" ha difatti risposto il 28enne di Hasselt. Un dialogo breve ma emblematico: il pilota che consola l'ingegnere, in un ribaltamento di ruoli che rivela quanto profondo sia il legame costruito in anni di vittorie e crisi condivise.
Una rimonta spettacolare ma il titolo è ormai perduto
La gara di San Paolo è stata una lunga dimostrazione di tenacia. Dopo la foratura iniziale, Verstappen ha risalito il gruppo con ritmo e precisione, arrivando fino al podio, sfiorando addirittura la seconda posizione occupata dal giovane italiano Kimi Antonelli. "Ho dato tutto là fuori. Continuiamo a spingere", ha detto via radio poco dopo.
Ma nonostante la prestazione, il sogno del quinto titolo mondiale consecutivo sembra ormai svanito. Con 49 punti da recuperare in tre gare e una McLaren dominante, anche il quattro volte iridato sa che l'impresa è ormai fuori portata. Lo ha ammesso lui stesso a fine gara: "Abbiamo perso troppi punti all'inizio e a metà stagione. Dobbiamo essere realistici: per tutta la stagione non siamo stati all'altezza" ha difatti sentenziato al termine della corsa di Interlagos.
Eppure, nel modo in cui Verstappen ha reagito, non con rabbia ma con orgoglio, c'è tutta la consapevolezza di un campione che non si arrende. "La squadra non si arrende mai. Vogliamo sempre migliorare, non ci accontentiamo del secondo posto", ha difatti spiegato nelle interviste post-gara, riconoscendo l'impegno del team nel ribaltare una macchina nata male per il weekend.

Il simbolo di un nuovo equilibrio in Red Bull
Quel "posso solo scusarmi" resta la frase più forte del weekend brasiliano: non solo il mea culpa di un ingegnere, ma il segno di una Red Bull che non è più la corazzata imbattibile degli anni scorsi. Lambiase e Verstappen, più che pilota e tecnico, sono diventati due uomini che si tengono in piedi a vicenda in un momento di transizione.
Un team radio che racconta meglio di qualsiasi comunicato la nuova fase del campione olandese: più umano, ma ancora terribilmente competitivo. E pronto, anche senza il titolo, a dimostrare perché continua a essere il punto di riferimento di tutta la Formula 1.