video suggerito
video suggerito

Il motivo del flop di Hamilton in Ferrari secondo Vettel: “Ha commesso lo stesso errore che feci io”

Sebastian Vettel legge la complicata stagione d’esordio di Lewis Hamilton in Ferrari attraverso la sua stessa esperienza a Maranello. Per il tedesco, il sette volte campione F1 sta pagando l’incapacità di entrare davvero nel cuore della cultura del Cavallino: la stessa barriera che frenò anche lui.
A cura di Michele Mazzeo
22 CONDIVISIONI
Immagine

La stagione d'esordio di Lewis Hamilton alla Ferrari, il mondiale di Formula 1 2025, si sta consumando come un lungo giro a vuoto. Le sue parole al termine del GP di Las Vegas non lasciano spazio ad interpretazioni. Al netto di un unico lampo nella Sprint Race in Cina, il campione britannico non ha mai trovato sintonia con la SF-25 né con l'ambiente di Maranello. Una sensazione che Sebastian Vettel conosce bene e che oggi indica come la vera radice del flop del sette volte iridato.

Ospite del podcast Beyond the Grid, l'ex pilota della Rossa ha spiegato che il problema non è soltanto tecnico. Per Vettel il nodo è culturale: "La Ferrari ha il cuore italiano, ed è italiana anche la cultura del team. Non puoi entrare in confidenza con tutti se magari non parlano o non capiscono bene l'inglese" ha infatti spiegato il quattro volte iridato. Una dinamica che il tedesco rivendica come "lo stesso errore che commisi io", pur avendo studiato la lingua e seguito corsi specifici.

Immagine

Nel cuore di Maranello, sottolinea Vettel, però non basta comunicare. Serve comprendere davvero le persone che costruiscono e portano in pista la macchina. Da qui il consiglio diretto a Hamilton: "Deve imparare la lingua e trascorrere più tempo in Italia. Avrei dovuto dedicarci più tempo io stesso".

Un parallelismo che racconta bene il momento del britannico. Arrivato tra aspettative altissime, Hamilton non è riuscito a trovare quella sintonia quotidiana che pesa quanto il feeling in pista. E quando la macchina non ti sostiene, la distanza culturale diventa un amplificatore dei problemi.

Immagine

Per questo la lettura di Vettel va oltre la semplice nota di colore: la comprensione della cultura Ferrari diventa, nelle sue parole, un fattore competitivo. Senza quell'integrazione profonda, la squadra resta un ambiente da interpretare, non una seconda casa.

Lewis Hamilton, oggi, sembra vivere esattamente quel passaggio. Un anno difficile, un rapporto ancora da costruire e un errore già visto: quello di non immergersi fino in fondo nel mondo che hai scelto di abitare. E che per Vettel, più di chiunque altro, fa davvero la differenza.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views