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Il giorno che ha cambiato la vita di Schumacher: una bambina, la trappola di Meribel e quei video

Il 29 dicembre 2013 Michael Schumacher ha fatto un incidente sugli sci, dopo la caduta su un masso enorme è cambiato il corso della vita dell’ex pilota Ferrari.
A cura di Alessio Morra
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Ci sono delle date che gli appassionati di sport non possono dimenticare mai. Quella del 29 dicembre 2013 è particolarmente dolorosa per tutti i numerosissimi tifosi di Michael Schumacher, uno dei piloti più vincenti di sempre nella storia della Formula 1. In quel maledetto giorno il pilota tedesco ebbe un incidente in montagna e la sua vita da quel momento è cambiata per sempre. L'amore e l'affetto per lui, se possibile, si è triplicato. Il sostegno arriva costante da chi ha tifato per lui e da chi lo ha conosciuto e che ha modo di vederlo di tanto in tanto, come Jean Todt che di tanto in tanto dà notizie sulle condizioni di Michael.

La giornata si presenta bene, perché c'è un bel sole a Meribel dove il pilota che da un anno ha lasciato la Formula 1 sembra avere un presentimento dice alla moglie: "La neve non è ottimale. Potremmo volare a Dubai e fare paracadutismo lì", ma uno come Schumi non molla, non cambia idea, lui è un lottatore e resta in Francia a sciare. Schumacher non è convinto perché dopo le grandi nevicate di novembre, a dicembre la neve era scomparsa fino a Natale e proprio tra il 24 e il 25 la neve torna in Francia, è tanta, arriva un forte vento e ciò fa si che tutti i sassi diventino molto pericolosi.

Schumacher era in Francia a Meribel e aveva intenzione di passare tutta la mattinata a sciare, pure al fianco del figlio Mick (che oggi guida in F1) e di una serie di amici. Ma Schumacher, in quel 29 dicembre, a metà mattina mentre passa dalla pista Rossa a quella Blu cade, l'impatto avviene a una velocità non elevata, ma il pilota scivola su una roccia nascosta dalla neve fresca e finisce sopra un altro enorme masso. Schumi ha il caschetto, ma non basta per evitargli serie conseguenze.

Le immagini di una telecamera posta sul casco del sette volte campione del mondo inquadrano la scena dell'incidente. "Schumacher, che è un buon sciatore e conosceva perfettamente le piste di Mirabel, andava piuttosto piano. Gli sci erano nuovissimi e non sono stati la causa dell'incidente. La segnaletica della pista rispettava le norme francesi", disse subito il Procuratore di Albertville Quincy, che provò a sgomberare il campo da facili polemiche.

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Il caschetto dopo l'urto si rompe, si spacca in due parti. Lo conferma l'ospedale universitario di Grenoble, mentre la ‘Bild' cita un soccorritore che dice: "Abbiamo visto Schumacher, il suo casco era rotto, abbiamo visto molto sangue". Michael velocemente viene trasportato in ospedale, dove giunge in gravi condizioni. La notizia si diffonde in ogni angolo del mondo, si teme per la sua vita. Il neurochirurgo che lo visita dirà poi in un'affollata e attesa conferenza stampa: "Era cosciente ma stordito. Non ha risposto alle domande dopo l'incidente e purtroppo non ha avuto una normale reazione neurologica". Tutto il suo mondo si stringe attorno a Schumacher. In tanti pregano per lui.

La preoccupazione è forte e aumenta dopo quelle parole che confermano che da lì a poco il tedesco sarà operato. L'intervento chirurgico è necessario. Schumacher d'urgenza vola a Parigi, dove lo attende il professor Saillant, un luminare che lo operò dopo l'incidente di Silverstone del 1999. Per giorni Michael è tra la vita e la morte. In una successiva conferenza stampa uno dei medici che lo curava disse: "Ci sono ematomi in tutto il cervello". Poi arriva la notizia più attesa: "Schumacher è fuori pericolo". Ma la sua vita da quel giorno è cambiata per sempre.

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Le speculazioni, come facilmente prevedibile, sin da subito non mancano e non mancano nemmeno gli sciacalli, basti pensare che c'è anche un fotografo che dopo essersi insinuato in ospedale scatta delle foto al pilota, immagini fortunatamente mai pubblicate. Sabine Kehm, che per anni è stata la sua portavoce dice che un giornalista travestito da prete entra così in ospedale, ma viene smascherato.

Negli anni si è parlato tante volte di quell'incidente, la ricostruzione è stata fatta e sono stati analizzati tutti gli elementi. Ma poi ne sono stati aggiunti molti altri, video che sono stati visti e rivisti. Ma ci sono stati anche dei media tedeschi che sin dall'inizio si vantarono di avere delle immagini, che poi forse non c'erano perché non state pubblicate né sono state viste dagli inquirenti. E alcuni video sono stati poi visionati solo molto tempo dopo, video che sono stati utili perché hanno portato una maggiore chiarezza. Immagini di amatori che volevano riprendere la giornata in montagna e che nei loro video hanno ripreso in modo più o meno volontario il campionissimo.

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C'è chi ha sostenuto, come la ‘Bild', che l'ex pilota della Ferrari prima dell'incidente avesse deciso di stare in coda al gruppo di amici sciatori e controllava in particolare alcuni bambini. La caduta improvvisa della figlia di un amico lo avrebbe portato poi ad abbandonare la pista addentrandosi per una ventina di metri sulla neve fresca e dopo aver aiutato la bambina avrebbe sfiorato la roccia nascosta e cadendo ha battuto la testa contro una seconda roccia. La sua portavoce commentando quella ricostruzione né la commentò né la smentì ma disse: "È stata sfortuna, non andava troppo veloce". Una verità ufficiale c'è, di congetture se ne faranno ancora tante. E il rimpianto maggiore lo avranno per sempre la moglie Corinna e i figli, Gina Maria e Mick, che oggi corre in Formula 1 con la Haas e cerca di rendere orgoglioso il papà. Per tutti gli altri la realtà è un'altra: da anni in tanti si chiedono come sta davvero Michael Schumacher e soprattutto maledicono quel giorno.

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