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Horner alla Ferrari dopo il licenziamento: perché il gardening sospetto non c’entra con Maranello

Christian Horner licenziato lascia la Red Bull dopo vent’anni, ma il suo futuro in Formula 1 non sarà a Maranello. Le tempistiche sospette del gardening leave nascondono altri motivi.
A cura di Michele Mazzeo
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Christian Horner non sarà il prossimo uomo Ferrari. Nonostante il licenziamento improvviso da Red Bull e il successivo periodo di gardening leave che lo terrà lontano dai circuiti fino a gennaio 2026, il team principal britannico – che ha guidato la scuderia anglo-austriaca fin dalla prima gara in Formula 1 – non prenderà il posto di Vasseur a Maranello.

L'ipotesi di un futuro in rosso per Horner era tornata a circolare con insistenza subito dopo l'annuncio della separazione con Red Bull, ma da ambienti vicini alla Ferrari emerge una realtà diversa. A Maranello il nome di Horner non è più sul tavolo. Nonostante fosse stato sondato già nel 2022, prima della scelta su Vasseur, e i colloqui informali andati in scena dopo l'ultimo GP di Monaco, oggi non interessa più. A pesare, più delle capacità tecniche, sarebbero le vicende giudiziarie e mediatiche che accompagnano il suo addio a Milton Keynes.

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Red Bull ha infatti comunicato a Horner la separazione nel cuore della stagione 2025. Un addio che lo stesso manager ha voluto spiegare di persona ai dipendenti della fabbrica, con un discorso carico di emozione e commozione: "Ieri sono stato informato dalla Red Bull. Operativamente non sarò più coinvolto con l'azienda o con il team, ma rimarrò alle dipendenze dell'azienda pur passando il testimone. Per me è stato uno shock. Ho riflettuto nelle ultime dodici ore e volevo darvi personalmente la notizia. (…) Da due edifici fatiscenti abbiamo costruito una scuderia che è diventata una potenza della F1. Per me è stato un grande privilegio, oggi mi dispiace".

Nel messaggio ai lavoratori, Horner ha confermato che resterà formalmente legato alla Red Bull, ma senza incarichi operativi. Il motivo? Un gardening leave che durerà fino a fine anno, che, come riporta Sky UK, scadrà il 31 dicembre 2025.

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Il gardening ‘sospetto' non c'entra con la Ferrari

Un periodo di "purgatorio" contrattuale piuttosto breve rispetto ad altri casi simili (Binotto, Szafnauer), che ha subito alimentato sospetti su un accordo già in vista con un altro team. Ma non con la Ferrari, che anzi prende le distanze da qualsiasi trattativa. In realtà, la coincidenza temporale con gennaio 2026 sembra legata a ben altri motivi.

È in quel mese infatti che inizierà a Londra il processo per comportamento inappropriato intentato contro Horner da una dipendente Red Bull. Nonostante l'indagine interna lo abbia scagionato e il ricorso sia stato respinto, la causa legale resta aperta. Ed è verosimile che Red Bull non voglia che il manager la affronti da proprio dipendente.

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I contatti nel paddock: dove andrà Christian Horner

Nel frattempo Horner, pur formalmente sotto contratto, può già sondare il terreno per una nuova avventura in Formula 1. E così, poche ore dopo il discorso di Milton Keynes, è stato avvistato a Silverstone durante una sessione di test Pirelli con Aston Martin e Sauber. Una visita tutt'altro che casuale, considerato che lì hanno sede sia il team britannico che la base europea del nascente progetto Cadillac F1, che debutterà nel 2026 motorizzato Ferrari.

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Ferrari, però, non c'entra. E probabilmente non c'entrerà nemmeno in futuro. Il ruolo di Horner – forte di 8 titoli piloti e 6 costruttori conquistati con Red Bull – resta ambito, ma il contesto italiano, con la sua pressione mediatica e le complessità politiche interne, non è più considerato il terreno giusto per lui. C'è chi lo immagina in Alpine, magari da investitore, o in ruoli manageriali in un nuovo team e non più al muretto. Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma la certezza per ora è una: le tempiste sospette del gardening leave non sono il preludio a un arrivo in Ferrari.

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