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Hamilton e Leclerc umiliati pubblicamente da Elkann, a Las Vegas rispondono come se leggessero un gobbo

Alla vigilia del week-end di F1 i piloti della Ferrari aggirando le domande sulle critiche durissime ricevute dopo il Gran Premio del Brasile: “Siamo davvero allineati e farò assolutamente tutto per riportare la Ferrari al vertice”.
A cura di Maurizio De Santis
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La risposta che Lewis Hamilton e Charles Leclerc danno a John Elkann dopo essere stati umiliati pubblicamente è esattamente come il Mondiale della Ferrari: piatta e deludente anche rispetto alle reazioni molto dure e alle critiche più severe che molti addetti ai lavori hanno sollevato in seguito alla sortita del presidente. Sembrano un disco rotto, considerato il tenore delle dichiarazioni rese alla vigilia del lungo week-end di F1 che fa tappa a Las Vegas. Salta puntina, la rimetti a posto, salta di nuovo: il risultato è solo una musica stonata. Nella città che non dorme mai, pensieri e parole dei piloti non tolgono certo il sonno né regalano titoli. Anzi, il britannico ci scherza pure sopra ("preferirei fare meno interviste") prima di attaccare con la versione dei fatti che sembra un comunicato sotto dettatura. Chi si aspettava che, dopo la tirata d'orecchie per le lamentele post Gran Premio del Brasile ("parlino di meno, si concentrino di più sulla guida"), arrivasse una risposta di spessore sulla cultura della colpa che a Maranello sembra essere unicamente dei piloti è rimasto deluso. Anzi, danno proprio l'impressione di leggere un gobbo.

Hamilton e le parole di Elkann: "Preferirei fare meno interviste"

Sir Lewis un poco d'orgoglio ce l'ha. Del resto, ha dalla sua ben sette titoli iridati conquistati in carriera e se c'è qualcosa che non va in Ferrari – anche a giudicare dal percorso della Rossa in questo Mondiale – non sembra essere certo (solo) colpa sua. Il britannico usa un pizzico d'ironia quando gli viene chiesto conto della ramanzina di Elkann sulla coppia di driver: "Preferirei parlare meno coi media – dice col sorriso sulle labbra poi precisa -. Tutti noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità in questa squadra e dobbiamo fare la nostra parte. E so che c'è tanta passione in ogni singolo membro di questa squadra. Siamo tutti pienamente impegnati a cambiare le cose e io per primo sono qui ad aiutare questa squadra a ricostruirsi e crescere. Ogni sfida è un'opportunità per crescere e imparare e credo fermamente che arriveremo dove vogliamo".

Leclerc minimizza: "John mi ha spiegato che intendeva solo spronarci"

La versione di Leclerc non si discosta molto da quella del compagno di scuderia. Il monegasco minimizza, smussa, si sforza di chiarire. "John e io ci conosciamo da molti, molti anni – ammette -. Abbiamo un ottimo rapporto e ovviamente lavoriamo insieme da molti anni. So che è una persona molto ambiziosa e vuole spingere tutti al massimo per ottenere i massimi risultati. Ama la Ferrari, io amo la Ferrari, tutti noi amiamo la Ferrari e cerchiamo di dare il massimo in ogni situazione".

Testa sotto e pedalare, Leclerc l'ha messa senza fiatare. E nulla concede anche rispetto agli spifferi di corridoio secondo i quali l'Aston Martin brigherebbe per soffiarlo al Cavallino. La chiosa su Elkann è lapalissiana: "In realtà non ho visto la notizia – aggiunge in riferimento alle dichiarazioni che hanno destato scalpore -. John mi ha chiamato prima, proprio come fa dopo ogni gara, per aggiornarmi e anche per dirmi che il messaggio che voleva mandarmi era positivo. Siamo davvero allineati e farò assolutamente tutto per riportare la Ferrari al vertice".

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