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F1 GP Eifel, Lewis Hamilton ‘attore’ al Nurburgring: i team radio con Bono per sviare Verstappen

Al Nurburgring durante il GP dell’Eifel nel quale ha conquistato il suo 91° successo in Formula 1 che gli ha permesso di eguagliare il record di vittorie di Michael Schumacher, Lewis Hamilton insieme al suo ingegnere di pista Peter Bonnington (“Bono”) ha dato vita ad un curioso siparietto nei team radio con l’obiettivo di nascondere la propria strategia alla Red Bull e a Max Verstappen unici ostacoli verso la vittoria.
A cura di Michele Mazzeo
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Lewis Hamilton vince il titolo di miglior attore protagonista del GP dell'Eifel, undicesima prova del Mondiale 2020 di Formula 1. E non soltanto per aver trionfato conquistando così la 91ª vittoria in carriera eguagliando così il record di successi in F1 detenuto da Michael Schumacher. In Germania, durante la gara sul circuito del Nurburgring, difatti, il sei volte campione del mondo è stato protagonista anche di una "recita" vera e propria andata in scena con il supporto del fidato "Bono", il suo ingegnere di pista Peter Bonnington.

Dopo aver preso la testa della corsa per i problemi occorsi al compagno di squadra Valtteri Bottas e aver effettuato il primo pit-stop, Lewis Hamilton e Bono hanno dato vita ad una serie di team radio sulla condizione di degrado delle gomme della Mercedes numero #44 per tentare di sviare la Red Bull e Max Verstappen, suo unico rivale per la vittoria, sulla strategia che avrebbero adottato. Nonostante gli pneumatici montati sulla monoposto dell'inglese fossero perfetti infatti l'inglese continuava a lamentare la presenza di graining sulle gomme con il suo ingegnere di pista che dall'altro capo della radio rispondeva "Ancora pochi giri, poi c'è la sosta".

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Una recita durata per tantissimi giri con i due che discutevano anche sulla mescola da utilizzare nel secondo pit-stop. A svelare "il trucco" è stato lo stesso Lewis Hamilton che al momento della comunicazione dell'ingresso in pista della Safety Car dopo il ritiro di Lando Norris  si è lamentato moltissimo rivelando di fatto che la strategia preventivata era di un'unica sosta. Ed è stata proprio la safety-car a permettergli di effettuare il secondo pit-stop fino a quel momento non in programma.

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