Come funziona il noiosissimo gruppo Whatsapp dei piloti F1: “No, non parliamo mai di ragazze”

La Formula 1 non si ferma di certo alla gara. I piloti, come testimoniato già da alcuni scatti fatti a cene o in occasione di altri eventi, se in pista si danno battaglia curva dopo curva all'esterno sono più uniti che mai. La dimostrazione sta anche nel gruppo Whatsapp che condividono tutti loro la cui esistenza è stata svelata nel 2023 da Lando Norris. Ma cosa contiene realmente quel gruppo denominato ‘F1 Driver Chat'? La risposta forse non la sapremo mai ma è chiaro che possa essere usato anche come spazio per condividere idee o migliorare il regolamento.
George Russell insieme a Carlos Sainz furono considerati i leader di questo gruppo come confermato anche dal giovane Kimi Antonelli che in una recente intervista spiegò: "Sono i referenti dell'associazione piloti e sono anche gli amministratori di questa chat". Ma la chat però non sembra essere molto interattiva e lo sottolinea proprio Russell parlandone alla BILD e spiegando quali sono i contenuti trattati. "No, non si parla di fidanzate – ha raccontato il pilota -. Se così fosse per diverso di loro dovrebbero mandare messaggi di continuo".

Ma allora di cosa si parla in questo gruppo che ha come immagine principale quello di James Hunt? È proprio Russell a cercare di rendere un po' l'idea di cosa accade quotidianamente in quello spazio virtuale: a quanto pare nulla di elettrizzante. "Non approfondiamo temi relativi a incidenti in pista poiché sono cose che accadono spesso – spiega e aggiunge -. A dirla tutta il gruppo non è poi molto attivo come tutti possono pensare anche se Hamilton di recente ha cominciato ad inviare dei meme e la cosa mi ha sorpreso”. Insomma, Lewis smuove un po' le acque.
Gli argomenti trattati sul gruppo Whatsapp dei piloti di F1
Ma al momento non pare essere uno dei tanti gruppi al quale noi tutti siamo abituati con continui post, commenti e meme di ogni genere. "Solitamente parliamo di argomenti tirati in ballo durante le riunioni dei piloti per cui c'è bisogno di qualche chiarimento maggiore come ad esempio i due pit stop di Monaco – spiega Russell – Ma ci messaggiamo ogni settimane anche se di certo non è una di quelle chat in cui si condividono foto divertenti di continuo". Insomma, tutto tace per il momento lasciando che sia la pista a parlare per loro.