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Clamoroso scossone in Red Bull, Horner demansionato e senza più potere decisionale: cosa succede ora

Christian Horner non ha più pieni poteri in Red Bull. Dopo mesi di tensioni interne e voci di un possibile addio, il team principal è stato ufficialmente privato delle principali deleghe operative. Dalla Thailandia filtra malumore e l’ipotesi di un’uscita forzata prende sempre più corpo.
A cura di Michele Mazzeo
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Christian Horner è sempre più isolato all'interno della Red Bull. Le voci su un suo possibile addio circolano ormai da mesi, ma secondo le ultime indiscrezioni provenienti da fonti tedesche e olandesi, la situazione avrebbe raggiunto un punto di non ritorno. Il team principal britannico non ha più autonomia nelle decisioni chiave e sarebbe stato di fatto demansionato.

A riportare la notizia è F1-Insider, che sottolinea come a Horner sia stata revocata ogni delega operativa: "Non ha più la possibilità di firmare contratti con i piloti" e "per ogni scelta rilevante deve ottenere l'approvazione della sede centrale". La linea imposta dalla proprietà thailandese del gruppo Red Bull è chiara: la pazienza è finita.

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Secondo quanto riferisce anche GPBlog, sarebbe stato proprio Charlerm Yoovidhya, co-proprietario thailandese della Red Bull, a chiedere un cambio netto di rotta. Dopo averlo sostenuto incondizionatamente per mesi durante la bufera legata all'inchiesta interna, ora il sostegno a Horner vacilla: "Yoovidhya ha chiesto risultati a Horner, altrimenti il suo tempo nel team terminerà a breve".

Il nodo che avrebbe fatto saltare gli equilibri interni è legato alla gestione fallimentare del rinnovo di Sergio Perez, operazione che secondo fonti interne sarebbe costata oltre 18 milioni di euro al gruppo. Un errore che ha spinto il board a rimuovere Horner dalla trattativa piloti, affidando il compito a Helmut Marko e Oliver Mintzlaff.

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Nelle ultime settimane si era anche parlato di un possibile approdo del manager britannico in Ferrari al posto di Vasseur. Ipotesi poi smentita dallo stesso Horner, ma che non ha fatto altro che alimentare le speculazioni su una rottura imminente con la Red Bull. Il paddock della Formula 1, intanto, osserva. In una stagione già segnata dalle incertezze sul futuro di Max Verstappen, il clima a Milton Keynes è teso come non mai. E l'impressione è che la vera rivoluzione, più che tecnica, sia politica.

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