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Bagnaia sbotta in conferenza a Phillip Island, una domanda su Ducati lo infastidisce: “Mi sono stufato”

Il pilota Ducati arriva in Australia dopo il disastro di Mandalika e sbotta davanti ai giornalisti: non vuole più parlare dei problemi tecnici della GP25. Il feeling con la moto è di nuovo sparito e la tensione nel box resta alta.
A cura di Michele Mazzeo
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Francesco Bagnaia arriva a Phillip Island con il tono di chi ha perso la pazienza. Dopo il tracollo di Mandalika, il campione torinese non nasconde più il suo malessere tecnico e mentale, chiedendo di spostare l'attenzione su chi, in Ducati, ha in mano le decisioni.

È infatti bastata una domanda in conferenza stampa per infastidirlo e per farlo sbottare. Segno evidente che le enormi difficoltà incontrate nel corso di questo campionato della MotoGP 2025 stanno mettendo a dura prova la sua tenuta psicologica e il suo proverbiale self-control.

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Il nuovo crollo dopo Motegi e la frustrazione che cresce

Dopo il trionfo in Giappone, dove aveva dominato con pole e doppia vittoria, Pecco Bagnaia si presenta alla vigilia del GP d'Australia con un tono decisamente diverso. L'Indonesia lo ha riportato sulla terra: due gare disastrose e una caduta hanno riaperto tutti i dubbi sul suo feeling, mai veramente sbocciato, con la Ducati Desmosedici GP25.

"A Mandalika è stata veramente dura. Abbiamo una riunione col team, spero abbiano trovato la strada", ha difatti detto in apertura il tre volte campione del mondo, lasciando intendere che in squadra non tutto stia filando liscio.

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Il nervosismo di Bagnaia esplode in conferenza: "Mi sono stufato"

Alla domanda sui chiarimenti interni con la Ducati, Bagnaia ha perso la pazienza. "Abbiamo parlato, ma non cambia niente. Lavoriamo per la stessa squadra e dobbiamo andare avanti nella stessa direzione. Mi sono stufato di parlare di aspetti tecnici, di questo dovete discutere con chi è a capo del progetto", ha sbottato.

Un messaggio diretto ai vertici del reparto corse, e in particolare a Gigi Dall'Igna, dopo mesi di tensione e risultati altalenanti. Nonostante i tentativi di ricucire, il feeling tra pilota e ingegneri sembra sempre più fragile.

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Phillip Island come banco di prova per il feeling con la GP25

Il GP d'Australia, in programma nel weekend del 18-19 ottobre, arriva in un momento chiave della stagione. Bagnaia è terzo nel Mondiale con 274 punti, dietro Alex Marquez (362) e con Marco Bezzecchi (254) alle spalle. Il secondo posto resta matematicamente possibile, ma il piemontese preferisce non fare previsioni: "Dipenderà tutto dalle performance della mia moto. Qui in Australia, se l'anteriore non è stabile, la pista diventa un incubo".

Un incubo che lui conosce bene: "Se si dovessero ripresentare i problemi dell'Indonesia, sarà abbastanza complicata. Se invece riusciremo a risolverli, potrebbe essere un buon weekend".

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Una stagione indecifrabile per Ducati: Marquez domina, Bagnaia affonda

Il percorso di Bagnaia nel 2025 resta un enigma, soprattutto alla luce del fatto che il suo nuovo compagno di squadra Marc Marquez con quella stessa moto ha dominato il campionato vincendo il titolo con largo anticipo. Capace di dominare in Giappone e sprofondare sette giorni dopo, il piemontese sembra intrappolato in una moto che non riconosce più. "Non ho mai avuto questo tipo di problema. È come se il funzionamento della moto fosse diverso", ha ammesso.

A rendere il quadro ancora più incerto ci sono le voci di una spaccatura interna in Ducati, alimentate anche dalle dichiarazioni del team VR46 e dal test di Misano, in cui avrebbe girato con la GP24 di Franco Morbidelli. Bagnaia, però, non vuole più entrarci: "È tutto l'anno che do spiegazioni. Mi sono stufato di parlare dell'aspetto tecnico".

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Pecco lancia l'allarme: "Phillip Island può essere un incubo"

Nel paddock australiano, Bagnaia appare teso ma determinato a voltare pagina. "Se mi sentirò come a Motegi, potrò lottare per il podio. Se invece mi sentirò come a Mandalika, sarà un weekend duro e l'obiettivo sarà solo finire la gara", ha detto.

Phillip Island, con il suo vento forte e le curve veloci, è una pista che non perdona. "Se l'anteriore non è stabile, diventa un incubo", ha ripetuto più volte, quasi a voler fissare il punto da cui ripartire.

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