Gattuso ct della Nazionale, la conferenza stampa in diretta: “L’obiettivo è riportare l’Italia ai Mondiali”

L'ultima polemica che ha accompagnato la gestione di Spalletti è stata lo scontro con Acerbi nelle ultime convocazioni. Gattuso ha dato la sua opinione sul difensore non ha ancora sentito telefonicamente: "No, non ho parlato con Acerbi. È un giocatore che sta dando tanto al calcio, si è parlato tantissimo ma non è una problematica che ha toccato me e penso che in questo momento le scelte da parte mia sono diverse. Nulla contro Acerbi, anzi, ma non l’ho chiamato. Da parte mia c’è rispetto e stima, ma in questo momento ho chiamato altri giocatori più giovani che penso che in questo momento ci possono dare qualcosa".

Prima della nomina di Gattuso la panchina dell'Italia sembrava destinata a Claudio Ranieri che però ha rifiutato. Gravina ha spiegato cosa è successo: "C'è stata un'idea. Prima di sentire Ranieri avevamo già avviato un percorso su un progetto alternativo, non ci siamo fatti trovare impreparati. Con Dan Friedkin con cui ho un ottimo rapporto ci siamo sentiti, il rapporto è stato di massimo rispetto, ma non c'erano le condizioni di andare oltre. Una scelta reciproca".

Il primo incontro con i giocatori Azzurri sarà fondamentale per permettere a Gattuso di gettare le basi della sua avventura. Il CT sa già quali tasti toccare: "Le prime parole che dirò ai miei giocatori? Creare una famiglia, dirci le cose in faccia. In campo le difficoltà ci sono in qualsiasi momento ed è quando ti senti solo e non senti la voce del compagno di incoraggiamento è dura e 90 minuti diventano interminabili. Questo aspetto dobbiamo cambiare. Dire le cose che a volte qualcuno non vuole sentire. Solo così si può crescere".

Dopo aver assunto l'incarico Gattuso ha fatto una telefonata a Spalletti: "Ci siamo sentiti con Spalletti e ho stima incredibile di Luciano. È un maestro. In questo momento devo vedere cosa vogliamo fare. Però Luciano ha fatto un lavoro importante con la maglia della Nazionale. Cambiamenti non se ne possono fare perché c’è poco tempo".

Un tema è quello dei rifiuti da parte dei giocatori, un problema che Gattuso cercherà di risolvere offrendo tutti gli strumenti ai convocati: "Bisogna vedere e capire il perché. Non credo che un giocatore rifiuti la Nazionale. La prima cosa che ho chiesto al presidente e a Buffon mi devono aiutare, come i club, a far stare bene i giocatori a Coverciano, abbiamo tutto, attrezzi e macchine per gestire i giocatori. Se vogliamo essere credibili e non creare scuse o altri precedenti: chi è convocato in Nazionale sta a Coverciano, come si faceva ai miei tempi, e se non riusciamo a far guarire un giocatore se ne va. Ma l’obiettivo è riuscire a stare più giorni possibili insieme. I dolorini ci sono sempre, se io avessi ascoltato il mio fisico avrei giocato 50 partite di meno".

Il CT non ha voluto rivelare cosa si sono detti, ma fa una battuta ai giornalisti: "Non posso rivelarlo ma immagina la parola CT e capite a cosa voglio arrivare. La prima parola che mi ha detto è stata questa. Spero di fare ciò che ha fatto lui, ma non alzare la Coppa del mondo ma creare quella alchimia che aveva creato lui. Veder i giocatori che vengono a Coverciano con il sorriso".

Prende parola anche Buffon che fa una considerazione sul tipo di calcio proposto da Gattuso: "Ogni volta che incontravamo le squadre di Rino, parlo da giocatore, la sensazione era di giocare contro una squadra complicata. In campo lo noti subito se dietro c’è una mano capace. Rino ha questa natura e nessuno la toglierà mai, ma è anche un allenatore con esperienza in tutta Europa che ha sentito il desiderio di evolversi e migliorarsi. Quando mettiamo un’etichetta non vogliamo andare ad approfondire, mentre chi lavora nel calcio deve fare ragionamenti diversi".

Gattuso non perderà la sua identità nel suo nuovo ruolo, ma fa sorridere la sala stampa con un pensiero: "Tutti pensano a Gattuso che corre, grinta… Io penso che le squadre che ho allenato hanno espresso un buon calcio. Mi hanno detto di non dirlo ma lo dico: oggi un Gattuso nella mia squadra, col casino che faceva, non lo metterei in campo, per come vedo ora il calcio. Mi piace aggiornarmi e parlare di calcio, so che calcio mi piace. Bisogna entrare nella testa dei giocatori, non tutti sono uguali. Oggi il calciatore è diverso, è molto più professionista: fanno solo più fatica a fare gruppo, non solo in nazionale".

Prima della presentazione La Russa ha dichiarato di avere qualche dubbio sulla scelta di Gattuso come CT dell'Italia, bocciando la decisione di Gravina. E in conferenza stampa l'allenatore ha risposto alle sue perplessità: "Nel 2005 ho vissuto un incubo dopo la finale di Champions col Milan, volevo lasciare il Milan. Spero di fargli cambiare idea".

Cosa manca al calcio italiano? Gattuso prova a delineare i problemi principali: "Quest'anno nel campionato italiano hanno giocato il 68% di stranieri e il 32% di italiani e questo dato ci deve fare riflettere. negli ultimi anni a livello di giovanili è stato fatto un enorme lavoro ma dopo l'Under19 i giocatori si perdono per strada. All'Hajduk giocavo con 2005, 2006, 2007. Penso che dobbiamo far crescere i nostri giovani. Poi sulla mentalità… Stare due volte fuori dal Mondiale, vi posso assicurare che non è semplice. Ecco perché dobbiamo ritrovare entusiasmo, senza paura perché con la paura non si va da nessuna parte". 

Gattuso ha bene in mente il piano che seguirà per permettere all'Italia di rialzarsi. In conferenza stampa ha esposto i concetti principali che applicherà nel suo corso: ""Entusiasmo, voglia, voglia di stare insieme ed essere uniti nelle difficoltà. Ho ben chiaro nella mia testa. Dobbiamo ricreare una famiglia, è la cosa più importante oltre a moduli e tattica. È la priorità. Abbiamo a disposizione giocatori importante, alcuni nei loro ruoli sono nei primi 10 al mondo. Abbiamo una squadra forte, ma ripeto: squadra. Non pensiamo ai singoli giocatori. Quando mi hanno chiamato non ho esitato un istante".

Le prime parole di Gattuso in conferenza stampa: "È un sogno che si avvera e spero di essere all'altezza. So che non è facile ma nella vita di facile non c'è nulla. Sappiamo che c'è tanto da lavorare ma c'è anche la consapevolezza di dover fare un grande lavoro. C'è poco da dire e tanto da lavorare, da andare in giro, riuscire a tramettergli cose positive. Sento dire che da anni non abbiamo talento, penso che invece ci sia ma bisogna mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili affinché possano esprimerlo. Spero di fare un bel lavoro e l'obiettivo è riportare l'Italia al Mondiale perché per noi e per il nostro calcio è fondamentale".

Prende parola Gravina per spiegare la scelta di puntare su Gattuso per la panchina della Nazionale: "Mi ha colpito quando mi ha detto che ‘Nessuno vince da solo'. Al Mondiale si va insieme. La sua scelta è stata condivisa e ringrazio Buffon, il suo ruolo è stato determinante. È stata una scelta condivisa per l'uomo e per il tecnico perché siamo convinti delle sue qualità di allenatore. Conosce molto bene il calcio italiano, la mentalità dei calciatori e la pressione mediatica. È stata una scelta convinta, non solo di cuore. Abbiamo scelto un allenatore che sa cosa vuol dire indossare la maglia azzurra, che non ha paura di assumersi responsabilità e che sa mettere il gruppo davanti a tutto. Come Federazione lo sosterremo. Ha un compito difficile ma affascinante: portare identità e risultati".

Tra poco comincerà la conferenza stampa di presentazione di Gattuso come nuovo CT dell'Italia. Accanto a lui ci saranno il presidente della Figc Gravina e il capodelegazione Buffon.

Gennaro Gattuso ha ricevuto la telefonata gradita di Marcello Lippi, l'ex ct della Nazionale che nel 2006 festeggiò la vittoria ai Mondiali di Berlino 2006. Assieme chiusero l'esperienza in Azzurro il 24 giugno 2010, al Mondiale in Sudafrica, in occasione di Slovacchia-Italia. "Sono felicissimo per lui – le parole di Lippi -. Rino è una persona vera e un tecnico bravissimo. È serio, preparato, grintoso. Farà benissimo in azzurro".

Gattuso ha accettato l'incarico di ct della Nazionale firmando un contratto di un anno con stipendio di 800 mila euro, notevolmente più basso rispetto a quello percepito da Spalletti (2,8 milioni di euro). Se riuscirà a portare l'Italia ai Mondiali 2026 guadagnerà anche un bonus (1 milione) quale premio ed è assai probabile che si discuta anche del rinnovo fino al 2028 in vista degli Europei.

Come giocherà adesso la Nazionale? È la prima domanda che viene in mente pensando all'incarico di Gattuso nuovo ct. La certezza è che "ringhio" ripartirà anzitutto dai calciatori che sono considerati chiave quali Tonali e Barella a centrocampo, Donnarumma tra i pali. Poi proverà a sfruttare il talento di calciatori come Orsolini, che s'è messo in luce nel Bologna, oltre a contare sul dinamismo in attacco di Zaccani, Politano e Federico Chiesa. Quale modulo adotterà? Molto dipenderà dagli uomini su cui potrà effettivamente contare oltre alle esigenze tattiche e di risultato del momento.

Sarà Rai 2 il canale che trasmetterà in diretta la presentazione ufficiale di Gennaro Gattuso. A partire dalle 11 andrà in onda la conferenza stampa a cui parteciperanno anche il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e il capo delegazione azzurro, Gigi Buffon.

A partire dalle 11, con diretta tv su Rai 2, nella sala convegni dell'Hotel Parco dei Principi di Roma ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Gennaro Gattuso. È il nuovo ct dell'Italia scelto dopo l'esonero di Luciano Spalletti. L'ex campione del mondo a Berlino 2006 avrà il compito di portare la Nazionale ai Mondiali 2026, nella speranza possa centrare la qualificazione senza passare attraverso i playoff.