Scene assurde ai Mondiali di Ciclismo, Evenepoel e Pogacar costretti a fermarsi e usare i bagni chimici

Nel corso dei Mondiali di ciclismo in Ruanda, nessun ciclista iscritto ha potuto fermarsi per espletare i propri bisogni fisiologici durante il tragitto, in sella, come accade da sempre – secondo disposizioni UCI – in aree precedentemente identificate e codificate. Così nella prova più importante, delicata e seguita, per molti corridori è diventato un problema che ha fatto perdere anche minuti preziosi, oltre che ritmo e concentrazione, obbligati a doversi fermare, scendere dalla bicicletta e chiudersi in gabinetti chimici. Tra questi, ci sono finiti anche Remco Evenepoel e Tadej Pogacar, immortalati mentre – come se nulla fosse – entrano ed escono in momenti differenti,. da uno dei "gabbiotti" messi a bordo strada. Una soluzione che ha fatto discutere e che ha spinto altri corridori a trovare soluzioni "fai da te" più estreme pur di non fermarsi, come utilizzare le proprie borracce vuote a mo' di contenitore di fortuna.
Evenepoel e Pogacar si fermano durante la prova in linea ai Mondiali: costretti al bagno chimico dal regolamento
Remco Evenepoel e Tadej Pogacar che scendono dalle rispettive biciclette durante la prova in linea ai Campionati del Mondo di ciclismo. No, nessun problema meccanico particolare – oltre a quelli che ne hanno frenato la corsa del belga verso la medaglia d'oro – né alla bici né a livello fisico. Bensì per un semplice bisogno fisiologico di atleti impegnati per oltre 6 ore a pedalare ininterrottamente. Ma al contrario delle mille scene già viste con i ciclisti che si accostano a bordo carreggiate per espletare le proprie esigenze, restando in sella per poi ripartire senza perdere tempo, i due campioni, in Ruanda, hanno dovuto fare tappa come qualsiasi altro mortale: in un bagno chimico.
Evenepoel spiega la sosta inusuale: "Non ho osato fare altrimenti per paura della squalifica"
Le immagini sono diventate virali e lo stesso Evenepoel è poi entrato in argomento: "Dovevo fare pipì e non ho osato farla da qualche altra parte per paura che mi squalificassero" ha spiegato, sottolineando anche il malessere che ha pervaso anche altri ciclisti: "Negli ultimi giorni ho avuto qualche problema di stomaco e appena ho cominciato a mandare giù dei gel, ho avvertito crampi allo stomaco: non sono stato il primo e neanche l’ultimo in questa gara ad avere problemi intestinali…"
La scelta "estrema" di Campenaerts: "Ha usato la borraccia e non si è fermato…"
C'è poi chi ha optato per scelte molto più radicali ed estreme di fronte all'idea di un bagno chimico: "Gli organizzatori non ci hanno permesso di fare pipì in pubblico e abbiamo dovuto farla in un bagno chimico. In altri Campionati del Mondo, mettono sempre a disposizione un'area dedicata ai servizi igienici, qui no. Io per fortuna non mi sono dovuto fermare a fare pipì" ha spiegato Louis Vervaeke, compagno di nazionale di Evenepoel. "Victor Campenaerts invece aveva bisogno ma nemmeno lui si è fermato: ha preferito usare la borraccia dell’acqua e tirare dritto…"
Cosa dice il regolamento UCI sui bisogni fisiologici: sanzioni fino alla squalifica
Per i ciclisti impegnate in gare sotto l'egida dell’UCI, in accordo con gli organizzatori, si stabiliscono delle "zone di rifornimento e bisogni fisiologici" dove i corridori possono fermarsi o allontanarsi dalla strada per espletare le proprie necessità. Fuori da queste zone, si rischia grosso: urinare in pubblico o in modo indecoroso è vietato e sanzionato, secondo il Regolamento UCI, art. 2.12.007 (codice delle infrazioni). Si va da una semplice ammenda fino nei casi più gravi o ripetuti, alla squalifica o la declassifica, a discrezione del collegio di giuria.