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Tour de France 2023

Pogacar fa il demonio in salita: supera Vingegaard a doppia velocità, poi una moto lo blocca

Uno scatto micidiale e improvviso di Pogacar sul Col de Joux Plane lascia sul posto Vingegaard, ma dopo qualche metro è costretto a fermarsi: davanti trova la moto dell’organizzazione del Tour che non gli dà spazio per passare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Al Tour de France succede anche che in una delle tappe più attese e su una delle salite più difficili, la sfida tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard si accenda improvvisamente e altrettanto tempestivamente si spenga. Così come è successo in occasione della 14a tappa, la penultima della seconda settimana, in cui il campione sloveno ha spinto sui pedali nel tentativo di staccare la maglia gialla, riuscendoci. Per essere fermato qualche metro più avanti da una moto dell'organizzazione.

Cosa sarebbe successo se quello scatto imperioso di Pogacar fosse potuto durare tutto il tempo che il campione sloveno aveva progettato? Vingegaard avrebbe reagito o sarebbe crollato di fronte all'avversario partito a doppia velocità sul tratto più duro del Col de Joux Plane, a 500 metri dalla vetta, ultima ascesa di giornata prima dell'arrivo in discesa a Morzine?

La risposta è che non lo sapremo mai, perché nel momento dello scatto imperioso di un indomito Pogacar a mettere la parola fine sulle tante domande ci ha pensato una scellerata motocicletta dell'organizzazione che si è fatta trovare colpevolmente a pochissimi metri dai due campioni, non riuscendo a creare il vuoto tra sè e il capitano della UAE. Le immagini sono desolanti: quando Pogacar cambia ritmo, in due pedalate doppia in velocità Vingegaard ma sorprende anche la moto che davanti stenta ad allontanarsi. E frantuma in un nanosecondo un tentativo che probabilmente era stato cullato, studiato, vissuto e rivissuto nella propria testa, per i precedenti 130 chilometri.

Un errore imperdonabile da parte dell'organizzazione della corsa a tappe più importante e seguita al mondo, finito inesorabilmente in diretta TV. Una ‘condanna' che ha fatto infuriare appassionati e addetti ai lavori che si sono domandati come fosse possibile una distrazione così macroscopica in uno dei momenti che tutti sapevano essere decisivi. Se non del Tour – ma anche sì – certamente del finale di un tappa che poi ha visto trionfare il classico terzo incomodo con Pogacar e Vingegaard sempre appaiati in classifica.

Tanta la rabbia e il disappunto a fine gara da parte della UAE per l'accaduto. Il direttore sportivo del Team, Joxean Fernandez Matxin, è stato duro sull'argomento: "Queste sono circostanze che possono accadere durante una gara ma ci devono essere distanze precise, più di due metri. È una questione di rispetto per i corridori. Non è accettabile". Anche Mauro Gianetti, Team Principal UAE non ha fatto sconti: "Credo che in quel momento si sia innervosito e ha mancato lo sprint del bonus in cima. È un peccato per il bonus, credo che Tadej fosse mentalmente ancora disturbato dall'attacco che voleva compiere e dalla motoche lo ha frenato".

Guardando e riguardando l'accaduto, rielaborando anche i messaggi di radiocorsa si è capito che ancor prima dello scatto di Pogacar alla moto che stava di fronte a lui e a Vingegaard era stato chiesto più volte di allontanarsi e dare strada. Facile a dirsi ma non a farsi, visto il passaggio sempre più ristretto a causa delle tante persone a bordo strada che non hanno permesso alla motocicletta di compiere la manovra in tempo. Altre immagini, infatti, hanno mostrato l'esuberanza eccessiva di alcuni tifosi che hanno praticamente assalito le ammiraglie che precedevano i corridori sulle salite più impegnative, obbligando le auto a fermarsi per poi farle riprendere a procedere a passo d'uomo.

Così, di fronte allo scatto improvviso di Pogacar nemmeno la motocicletta incriminata non poteva più smaterializzarsi di colpo. Ma verso cui l'organizzazione ha utilizzato la classica tolleranza zero: in serata è arrivata la decisione di escluderla da tutte le prossime tappe. Dopotutto ha rischiato di condizionare il Tour de France più di un Hors Categorie.

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