Le cronometro dai blocchi di partenza, l’ultima novità che divide il ciclismo: ma il motivo è scientifico

La novità assoluta per il ciclismo su strada è arrivata a fine 2025, in una delle ultime gare stagionali, durante il prologo del Tour of Holland che ha mostrato la breve prova a cronometro con i corridori che sono partiti da una posizione più che sorprendente e mai vista prima d'ora: da un blocco di partenza. Una novità non assoluta – si una da sempre in BMX – ma che l'UCI ha preteso di introdurre malgrado contrarietà e perplessità di un gran numero di team manager delle squadre iscritte. Ma il motivo è figlio di un ciclismo altamente performante: sempre più spesso, infatti, le gare contro il tempo si stabiliscono sui millesimi di secondo e non basta più il classico "rilascio" umano. Il blocco, garantisce l'Unione Ciclistica Internazionale, ha una soglia d'errore pari a zero: praticamente è infallibile.
Come funziona la partenza dai blocchi nella cronometro su strada
L'introduzione della tecnologia e la sua sempre massiccia invadenza nel mondo dello sport ha superato un'altra barriera, nel ciclismo e in particolare nelle corse a cronometro su strada. Introducendo "di forza", i blocchi di partenza che sono stati utilizzati in una prima assoluta ufficiale al prologo del Tour of Holland e verranno riutilizzati anche in occasione della 3a tappa, sempre a cronometro. I ciclisti devono salire su una cosiddetta piastra di supporto e le bici vengono posizionate dietro una barriera rialzata. Il sistema avvia un conto alla rovescia e, non appena suona un cicalino, il supporto si ripiega, consentendo al ciclista di partire in perfetta sincronizzazione col tempo che inizia a scorrere.
Le polemiche e le perplessità delle squadre sull'uso dei blocchi
Un meccanismo che l'UCI ha deciso di inserire, malgrado le resistenze di diversi Team che non erano d'accordo nell'introduzione di questo inedito aspetto tecnologico. Soprattutto per la mancanza di abitudine da parte dei ciclisti e della possibilità di interferire sulle relative prestazioni, considerandolo un semplice "di più" visto che – perfettamente come accade nella tradizionale partenza a "rilascio" – erano comunque presenti uno starter, un addetto a reggere il corridore fermo in sella e un altro a dettare il countdown. Eppure, il Tour of Holland ha decretato ufficialmente il superamento dell'ultima barriera per ciò che riguarda le gare a cronometro su strada. E il motivo è scientifico.
Perché l'UCI ha insistito: sistema infallibile, rischio errore pari a zero
Studi e analisi, anche sfruttando l'sperienza in BMX, hanno garantito la perfetta efficienza del blocco di partenza automatico. Normalmente, il tempo di un ciclista iniziava a scorrere non appena attraversava il tappeto dopo il podio di partenza. Se un funzionario rilasciava il corridore anche un solo attimo prima, poteva influire, facendo iniziare a far scorrere il tempo prima del dovuto, obbligando a volte la direzione a ricorrere in correzioni. Ora si applicherà questa soluzione ritenuta infallibile: con il nuovo sistema non c'è più alcun margine di manovra umana e la percentuale di errore è ridotta a zero.