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Fine dell’Odissea: le 22 bici rubate a Ganna e agli azzurri sono rientrate in Italia

Tutte le biciclette rubate alla Nazionale italiana di ciclismo lo scorso 23 ottobre ai Mondiali di Roubaix sono state portate al sicuro a Montichiari.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una settimana fa era arrivata la surreale notizia sulle 22 biciclette azzurre rubate ai Mondiali di Roubaix e poi ritrovate in Romania: non possono essere riportate in Italia prima di aver dimostrato alle autorità che sono davvero le stesse bici della spedizione azzurra in Francia. Oggi, finalmente, tutto si è risolto con l'annuncio ufficiale del rientro nel nostro Paese dei 22 pezzi unici che ladri esperti avevano sottratto durante la permanenza a Roubaix.

Dunque, tutto si è risolto in modo positivo e veloce, evitando equivoci burocratici e ulteriori surrealistici tormentoni attorno alle biciclette scompare e poi ritrovate dalle forze dell'ordine in Romania, nel tentativo di venderle sul mercato dell'est. In Italia o in altri Paesi sarebbe stato difficilissimo se non impossibile perché si tratta di pezzi unici, costruiti su misura per Filippo Ganna e gli altri atleti. Unici e costosi, per una refurtiva che ammontava circa a 600 mila euro. Non sarebbero potute passare inosservate anche dopo l'appello della Pinarello a tutti gli appassionati di denunciare qualsiasi movimento sospetto intravisto su internet.

Da quel 23 ottobre è passato quasi un mese, tempo accettabile per una refurtiva che ora è stata ridata ai legittimi proprietari, la Federciclismo, che ha subito mandato alcuni suoi responsabili in Romania per risolvere la questione burocratica e chiudere la faccenda nel miglior modo possibile. Non manca nulla, confermano dalla Federazione che ha fatto giungere le bici a Montichiari: ci sono tutti i 22 pezzi soprattutto le 12 Bolide Pinarello, le stesse che Ganna e soci hanno utilizzato monopolizzando la scena olimpica prima e mondiale poi. Quindi le altre 10 biciclette da strada: 4 Pinarello, 4 De Rosa, 1 Cinelli, 1 Merida.

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