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Ciclisti troppo veloci, la Parigi-Roubaix come le gare di Formula 1: “Inseriremo delle chicanes”

L’incredibile decisione potrebbe venire ufficializzata a ridosso della 121a Parigi-Roubaix in programma domenica 7 aprile. L’idea di stravolgere lo storico tracciato nel tentativo di ridurre la velocità dei corridori sui tratti in pavé: “Inseriremo un sistema di curve, come nell’automobilismo”
A cura di Alessio Pediglieri
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La 121a edizione della Parigi-Roubaix in programma domenica 7 aprile potrebbe venire stravolta nelle prossime ore da una decisione che oramai appare ratificata dall'organizzazione della Regina delle Classiche: inserire alcune chicanes prima del tratto epico in pavé della Foresta di Arenberg per frenare la velocità dei ciclisti. "Arrivano troppo veloci" ha sostenuto Thierry Gouvenou che è pronto a rivedere lo storico tracciato. "Si infilano sul tratto in ciottolato a 55-60km orari, non è sicuro, dovrebbero andare a non più di 30km orari".

Polemiche già esplose, ancor prima che esploda la corsa, la Parigi-Roubaix, una tra le più iconiche, suggestive e difficili Monumento di Primavera che si correrà domenica 7 aprile e che vedrà al via i migliori ciclisti del momento tra cui un super Mathieu Van der Poel, reduce da uno straripante Giro delle Fiandre. Ma la Classica subirà quasi certamente l'onta di vedere lo storico tracciato devastato da una modifica studiata a pochi giorni dalla partenza e che prevede l'inserimento aggiuntivo di diverse curve per rallentare la velocità dei corridori.

Il tutto è stato studiato dal direttore della gara, Thierry Gouvenou, a ridosso del settore in pavé che da sempre decide l'Inferno del Nord, la Foresta di Arenberg, quello stesso tratto in cui nei giorni scorsi sono state viste decine di capre brucare i ciuffi d'erba per rendere il ciottolato il più perfetto possibile. Ma quel tratto di 2.300 metri in cui in oltre 100 anni di storia si è fatta la differenza, potrebbe non avere più il fascino tradizionale. Il lungo rettilineo in cui da sempre avvengono fughe, scatti e anche cadute, potrebbe trasformarsi in un banale tratto qualsiasi preceduto da una modifica sostanziale del tracciato, aggiungendo poco prima un paio di curve.

"Ho corso qui dodici volte e dodici volte sono arrivato davanti alla trouée d'Arenberg chiedendomi come avrei fatto a uscirne indenne" ha spiegato Gouvenou per giustificare questa clamorosa e polemica scelta: "Su richiesta del Sindacato ciclisti abbiamo valutato le varie possibilità per frenare la velocità complessiva di entrata sul pavé". Il tutto porterà a inserire  "un sistema di chicanes come quelle dei circuiti automobilistici. I corridori attaccano la Foresta a circa 60 km/h, l'idea è di farli rallentare a 30-35 km/h così che per loro sarebbe meno rischioso".

Le critiche per questa decisione sono ovviamente già iniziate, anche se Gouvenou è pronto a giurare che il plotone è totalmente d'accordo sulla decisione storica di mettere mano al tracciato: "Ci hanno chiesto maggior sicurezza e così gliela stiamo dando. Allo stesso tempo verrebbero messe ulteriormente in risalto le difficoltà di questo tratto visto che gli atleti ci arriverebbero senza lo slancio iniziale". Una ulteriore giustificazione che perde parte del valore per un tratto non di pochi metri ma che si dilunga per oltre 2km.

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