Vlahovic rabbioso dopo il secondo gol al Borussia Dortmund, gesti plateali: con chi ce l’aveva

Dusan Vlahovic è stato il grande protagonista di Juventus-Borussia Dortmund. Doppietta e assist del gol del definitivo 4-4 per il centravanti serbo che, dopo essere entrato dalla panchina, ha cambiato il match. Dopo la seconda rete segnata, l'ex Fiorentina si è tolto qualche sassolino nei confronti di qualcuno con una serie di gesti che non sono stati notati da tutti. Con chi ce l’aveva Vlahovic?
Vlahovic super in Juventus-Borussia Dortmund, esultanza polemica
Al 94’ il bomber serbo, già entrato nel tabellino dei marcatori, ha concesso il bis. Movimento da attaccante vero su assist di Kalulu, a sorprendere la difesa del Dortmund. 3-4 e repentino ritorno a metà campo per Vlahovic che, prima però, ha avuto qualcosa da dire: dopo essersi girato in direzione della porta dei gialloneri ha urlato qualcosa, puntando l’indice e poi facendo il classico gesto con la mano per zittire qualcuno che stava parlando troppo.
Con chi ce l'aveva Vlahovic all'esordio in Champions
Difficile dire con precisione chi fosse il destinatario della sua esultanza rabbiosa. Non sembrava rivolgersi al pubblico, ma a un difensore avversario, reo probabilmente di aver detto qualcosa in precedenza. Dopo la rete, infatti, i due difensori del Borussia Dortmund presenti nei pressi dell’area piccola, ovvero Ryerson e Anton, si sono lamentati. Quest’ultimo in particolare è sembrato protestare dopo la seconda marcatura del centravanti. Vlahovic, comunque, non ha fatto cenno all’episodio nel post-partita.
Ai microfoni di Sky nessun riferimento a quanto accaduto, ma la spiegazione della sua voglia di riscattarsi dopo un’estate di voci di mercato infinite:
“Non è stato un periodo facile per me, ma ho trovato la forza per andare avanti. Ogni giorno è un’occasione per dimostrare qualcosa e bisogna avere sempre fame. Io la penso così: non sono mai soddisfatto, anche se segno due gol e faccio un assist voglio sempre di più. È questo che mi spinge a migliorare. Gioco in una squadra di campioni straordinari, tra i più forti al mondo. Non posso lamentarmi: il mio compito è dare tutto, mettermi a disposizione e fare gol. Quando un attaccante non segna, soprattutto se è stato pagato tanto, è normale che venga criticato. In passato, quando ero più giovane, ci soffrivo di più, adesso ho trovato un equilibrio e credo di essere migliorato. So che ho ancora tanti margini di crescita e continuerò ad allenarmi al massimo”. Insomma, nessuno strascico polemico, ma tanta soddisfazione.