Tudor infastidito in conferenza da una domanda su Lazio-Juventus: “Sono i soliti giochetti”

Lazio–Juventus è una partita da dentro o fuori: chi vince mette un piede e mezzo in Champions, è come una finale. A Igor Tudor pongono una domanda del genere nella conferenza stampa alla vigilia del match e il tecnico bianconero non la prende bene, risponde con decisione, quasi infastidito. Non lo fa per mancanza di rispetto perché sa che certi "adagi" fanno parte del mondo del calcio ma sa bene anche – per averli sentiti tante volte da giocatore – che significano tutto e niente.
"È chiaro che questa partita non è un finale – è la replica dell'allenatore all'osservazione -. Così com'è chiaro che questo è un giochetto da parte vostra. Ogni volta ci troviamo a fare una finale… È da sei, sette giornate che sento parlare di finale, finale, finale… Quella con la Lazio è sicuramente una partita importante, ma se la vinci e poi perdi le ultime due…".
Concetto semplice, semplice. Questione di mentalità e di ‘fame/concentrazione' che tale deve restare almeno fino a quando non ci sarà la certezza matematica di aver messo al sicuro il piazzamento Champions. Tutto può ancora succedere, anche al netto di una finale di Coppa Italia che vede il Bologna in lizza e la Roma in netta rimonta. "Ci sono 9 punti alla fine e tutti giocano per qualcosa, tutti vogliono vincere – ha aggiunto Tudor -. Per come la vedo io, le ultime tre partite sono tutte uguali… le devi vincere e basta. Semmai, questa è più importante perché è la prima delle tre".

Altro quesito che porta Tudor a essere tranciante nella risposta: gli chiedono se è convinto di poter raggiungere la Champions. "Tutte le squadre sono convinte di potercela fare… poi bisogna fare i fatti in campo, la convinzione si crea in campo. Le parole sono fumo".
La sfida con la Lazio è anche una sorta di ritorno al passato per Tudor, che pure saltò in corsa al timone della squadra capitolina. "Là si è fatto un grande lavoro, si è presa una squadra in grande difficoltà e la si è portata in Europa League – ci ha tenuto a chiarire Tudor -. Con una mini-classifica delle ultime 10 giornate la Lazio avrebbe chiuso al 2° posto, dietro l'Atalanta. Vuol dire che si è fatto un grande lavoro. Dopo, con pace e serenità, ho preso la decisione di andare via, ma voglio bene a tutti e gli auguro il meglio. Tutto lì quello che riguarda la Lazio".