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Truffa delle magliette, il fratello di Cristiano Ronaldo indagato dalla Procura di Torino

Il fratello di Cristiano Ronaldo, Hugo Aveiro, risulta indagato dalla Procura della Repubblica di Torino per truffa. L’accusa dalla quale dovrà difendersi scaturisce da una controversia legale sorta con una piccola azienda torinese (Pegaso) che produce e distribuisce gadget e abbigliamenti sportivi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il nome di Hugo Dinarte Santos Aveiro è finito nel registro degli indagati della Procura di Torino. Chi è? Il fratello di Cristiano Ronaldo, uno dei più fedeli collaboratori ai quali il campione ha demandato gran parte della gestione del brand e dei ricavi derivanti dal marketing che gravita intorno alla sua figura. Adesso dovrà dimostrare agli inquirenti la propria innocenza rispetto all'accusa di truffa a suo carico. La vicenda scaturisce da una disputa legale iniziata in sede civile – e tuttora in corso – con un'azienda torinese (Pegaso) che si occupa di produzione e distribuzione di indumenti sportivi, gadget e altri oggetti che alimentano l'offerta del merchandising e la passione dei tifosi.

Qual è la vicenda legale. Secondo quanto emerso quelle divise erano state confezionate tredicimila magliette del kit da gioco in maniera irregolare: in buona sostanza, erano state prodotte senza averne diritto e per questo venne disposto il sequestro dei materiali oltre al blocco della produzione. L'azienda si è difesa affermando che la produzione era iniziata in virtù di un accorso stipulato con la società gestita dal fratello del campione portoghese, la Mussara Lda, che aveva incassato 500 mila euro (di cui 150mila versati a un’intermediaria spagnola). La Mussara Lda ha negato d'aver mai concesso questa autorizzazione. Quelle casacche, che sarebbero dovute andare al macero, invece erano finite in vendita nel museo di Funchal dedicato al cinque volte Pallone d'Oro. Com'è stata possibile una cosa del genere?

La ricostruzione. L'azienda torinese intende dimostrare di avere ottenuto legalmente la licenza d'uso del marchio del calciatore – CR7 Museum – e ottenere il giusto indennizzo per il danno subito. Fallito il primo tentativo di riconciliazione economica, sono scattate le denunce alla base dell'inchiesta aperta dai magistrati torinesi nei confronti del fratello di CR7.

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