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Tevez senza freni contro l’arbitro: “Sapevamo che ci avrebbe derubato, e lo ha fatto”

Tevez si è lasciato andare ad uno sfogo dopo la partita tra il suo Independiente e il Barracas. Aveva previsto tutto.
A cura di Marco Beltrami
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Carlos Tevez ha mantenuto intatto il suo temperamento anche da allenatore. L'ex attaccante della Juventus, attuale mister dell'Independiente si è lasciato andare ad uno sfogo molto pesante contro gli arbitri, dopo la partita pareggiata contro il Barracas Central nel nono turno della Coppa di Lega argentina.

Oggetto delle frecciate dell'Apache in campo e poi in conferenza stampa, l'arbitro Paolo Dóvalo per le sue decisioni contestate. In primis Tevez non si è dato pace per la mancata espulsione di Alexis Domínguez per un'entrataccia a tacchetti spianati su Iván Marcone. Nemmeno i segni lasciati sulle tibie del giocatore dell'Independiente hanno convinto il direttore di gara a punire l'autore del fallo con un rosso che sembrava sacrosanto.

E invece Domínguez, sanzionato con il giallo, è rimasto in campo e ha anche segnato il gol del parziale 2-1. Come se non bastasse Tevez e i suoi hanno protestato per un mancato rigore per un fallo di Arce su Aguilar. Insomma una serie di scelte, e una gestione che non è stata gradita da Carlitos, esploso poi in conferenza.

Le sue parole non hanno bisogno di commenti, con il riferimento anche ai precedenti dell'arbitro "fortunati" con il  Barracas: "È molto difficile perché abbiamo detto che questo arbitro ha una storia con Barracas. Questo è stato insinuato tutta la settimana e lui viene comunque a derubarti... È pazzesco questo ragazzo. Dobbiamo cercare di smetterla, perché altrimenti il ​​calcio argentino così è molto difficile. Quello di Marcone è rosso. Vincendo 1-0 e in dieci, la partita ti cambia”

Un crescendo quello di Tevez che chiede giustizia, perché temeva alla vigilia che le cose sarebbero andate esattamente così: "Il silenzio in questo caso non mi sembra giusto. Tutti noi tecnici ci chiediamo solo una cosa: che non ci rovinino. Non voglio lasciare che ci ca***no addosso. Sapevamo che questo arbitro fa queste cose. È come uno che arriva a casa tua e ti dice che ti deruba. E poi lo fa. E tutto con una faccia che sembra voglia combatterti".

E l'allenatore ha anche parlato poi di quanto accaduto prima del match: "Ne ho parlato con loro prima della partita. Ho detto loro che avremmo giocato contro 14 . Lo sapevamo. Non mi piace essere così, ma arriva un momento in cui ti lasci andare. Poi si potrà discutere se l'Independiente abbia giocato male, ecco il punto. Ma è molto difficile così".

Serata particolare per l'arbitro che al momento di lasciare lo stadio, accompagnato dalla polizia, è apparso molto nervoso: "Non ho visto niente. Quello di Dominguez non mi sembrava rosso. Tevez può dire quello che vuole, ma qui puoi dire quello che vuoi . Ci sono abituato, è molto facile parlare. Parlare è gratis".

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