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Spalletti preso in giro per il freddo dai giornalisti norvegesi: spiazza tutti con una risposta

Spalletti non si lascia sorprendere dal gelo di Bodo prima della partita della Juventus: i giornalisti scherzano sul freddo, ma lui risponde a tono ricordando la sua storia.
A cura di Ada Cotugno
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La Juventus sbarca al Circolo Polare Artico per giocare la Champions League contro il Bodo Glimt in un clima molto ostile. Scendendo all'aereo i giocatori hanno visto calare il termometro fino a -6º, percependone ancora meno sulla pelle mentre erano avvolti dalla neve. È una situazione estrema con la quale la squadra di casa convive da sempre, un fattore che sfrutta in Europa per avere un piccolo margine di vantaggio contro avversari molto più forti. Il freddo spaventa tutti tranne Luciano Spalletti che è perfettamente a suo agio, stupendo perfino i norvegesi che si aspettavano una reazione diversa da lui.

Spalletti non teme il freddo norvegese

La partita si giocherà sul campo sintetico, perché quello in erba naturale non reggerebbe alle temperature rigide che si registrano nella città di Bodo. Stasera la Juve giocherà sotto zero e dovrà fare i conti anche con la neve che cadrà copiosa, una situazione che non impressiona per niente l'allenatore. In conferenza stampa i giornalisti norvegesi lo hanno preso in giro scherzando sul fattore freddo, ma non erano preparati alla sua risposta.

Spalletti ha preso la palla al balzo per ricordargli il suo passato: "Con me ce l'hai dura perché sono stato sei anni in Russia, con questo sorriso che esercita sicurezza per me ce l'hai dura. Ci ho già vissuto un bel po', in Russia vanno tutti a fare gli allenatori e vengono via dopo tre mesi. Io ci sono stato cinque anni e mi ci è nata anche una figlia perché mi piaceva, per cui trovi duro". La neve e il gelo non gli fanno paura perché l'allenatore è stato alla guida dello Zenit San Pietroburgo dal 2009 al 2014 e anche lì ha avuto a che fare con temperature piuttosto rigide. È evidente perché durante la pitch inspection i giocatori della Juve battevano i denti completamente avvolti nei loro piumini caldissimi, mentre il tosano era seduto tranquillamente in panchina.

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