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Spalletti mette i calciatori della Juventus spalle al muro: cos’è successo nello spogliatoio dopo il derby

Nel post-derby contro il Torino, Luciano Spalletti mette alle strette i giocatori della Juventus: “Chi non si sente da Juve lo dica”. Retroscena e tensione nello spogliatoio.
A cura di Michele Mazzeo
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Lo 0-0 nel Derby della Mole ha lasciato il segno in casa Juventus. Luciano Spalletti, visibilmente irritato al termine della partita, non ha gradito l'atteggiamento della squadra e, una volta rientrato negli spogliatoi, ha lanciato un messaggio chiaro e diretto: "Chi non si sente da Juve lo dica".

Una frase pesante, che, secondo quanto rivelato da Luciano Moggi su Libero. ha gelato l'ambiente. "Zitti tutti, compresi i tre nuovi attaccanti acquistati in estate", ha raccontato l'ex dirigente bianconero, interpretando quel silenzio come il segno di un gruppo chiamato a ritrovare identità e orgoglio.

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Il gelo nello spogliatoio dopo il pareggio con il Torino

Spalletti, subentrato a Tudor per dare una scossa a una squadra in crisi, non ha nascosto la delusione: "Dentro lo spogliatoio nessuno era contento ed è giusto così" ha infatti rivelato nella conferenza stampa andata in scena oltre mezz'ora dopo l'ultimatum dato ai suoi calciatori nello spogliatoio.

Dopo il pareggio, l'allenatore ha parlato di mancanza di qualità e fantasia, riconoscendo che la Juve "ci ha provato per tutta la partita", ma senza riuscire a incidere.

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L'ultimatum di Spalletti e il malessere nascosto della Juventus

L'episodio raccontato da Moggi svela un malumore crescente. La cura Spalletti al momento, dopo appena quattro allenamenti e tre partite giocate, ovviamente non può ancora dare i frutti sperati anche se, a sprazzi, inizia ad intravedersi qualcosa.  Il nuovo tecnico ha portato energia e disciplina, ma la squadra continua a faticare nella costruzione del gioco e nella fase offensiva, dove i nuovi acquisti come Jonathan David e Lois Openda non hanno ancora inciso.

Spalletti stesso ha ammesso che "bisogna alzare il livello di qualità e velocità del pallone" e che il gruppo deve imparare a reagire nei momenti di difficoltà. L'allenatore ha anche difeso alcuni suoi uomini, come Yildiz, schierato nonostante la stanchezza, e Vlahovic, sostituito solo per un problema alla schiena. Ma dietro le parole di facciata resta l'impressione di una Juve ancora "fragile", incapace di imporsi nei momenti decisivi. Cosa che ha leggermente innervosito il toscano.

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La scintilla del derby e la tensione con il Torino

Il nervosismo di Spalletti infatti era esploso già sul campo, prima ancora del discorso nello spogliatoio. Al termine della partita, il tecnico juventino si è reso protagonista di un battibecco con la panchina del Torino. "A Colucci ho detto solo che c'è stato un calciatore in panchina che su una rimessa laterale ha fatto finta due volte di darci palla e poi non ce l'ha data. Gli ho detto solo di risparmiarsi queste cose", ha spiegato Spalletti a DAZN nell'intervista post-match.

Un episodio marginale, ma indicativo della leggera tensione che si respira attorno alla Juventus di Spalletti, ancora alla ricerca, ovviamente, di una precisa identità tattica e mentale. L'ex CT dell'Italia però sa benissimo di non avere molto tempo a propria disposizione, da qui il discorso fatto alla squadra nello spogliatoio dopo il pareggio nel derby. E il messaggio del tecnico è arrivato forte e chiaro: chi non è pronto a sentirsi parte della sua Juve, è meglio che si faccia da parte da subito.

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