Scontro sulla ripresa della Serie A, replica a Rezza: “Pensi a trovare un vaccino”
Le parole di Giovanni Rezza, epidemiologo e dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità, hanno riattizzato la polemica sulla possibile ripresa del campionato di Serie A. Nei prossimi giorni Federcalcio e Lega prenderanno in esame le deduzioni della commissione medica e poi proveranno ad approntare un calendario per il ritorno in campo per concludere la stagione. A maggio è possibile ricominciare l'attività sportiva?
Essendo il calcio uno sport di contatto, c’è un certo rischio di trasmissione – ha ammesso durante la conferenza stampa della Protezione Civile -. Qualcuno proponeva un monitoraggio più stretto, con test ripetuti ai giocatori… sinceramente, mi sembra un’ipotesi un po’ tirata. Siamo quasi a maggio e se dovessi dare un parere tecnico, non darei un parere favorevole. Poi io sono romanista, quindi manderei tutto a monte…
Tanto è bastato – battuta ironica compresa – per rilanciare il botta e risposta a distanza tra dirigenti: da un lato quelli che considerano chiuso il torneo (Massimo Cellino del Brescia è tra i più intransigenti), dall'altro buona parte dei presidenti pronti a sfruttare l'opportunità che si profila dal 4 maggio in poi. Urbano Cairo del Torino ha rincarato la dose ribandendo le posizioni del "fronte del no".
Ha ragione il professor Rezza, riprendere a giocare il campionato a fine maggio è impossibile – ha ammesso all'Ansa -. Oggi ha parlato un uomo di scienza, e ha detto una cosa che io sostengo da tempo semplicemente perché ho una certa dimestichezza con i numeri. Con la situazione attuale, non esiste pensare a giocare tra un mese e mezzo. Purtroppo.
La replica della Lazio – una delle società fautrici con maggiore determinazione della ripresa – è stata immediata. Il portavoce del club di Claudio Lotito ha affidato alle agenzie il commento alle frasi di Rezza.
Gli esperti sarebbero molto più utili se, invece di occuparsi di argomenti simili, trovassero un modo per fronteggiare efficacemente il virus – ha ammesso Arturo Diaconale all'Adn Kronos -. Gli scienziati facciano gli scienziati e non i tifosi. Sarebbe davvero auspicabile che si dedicasse ogni energia alla ricerca di una cura o di un vaccino che possa arrestare il contagio.
