Massimo Cellino torna a lamentarsi della ripresa calcio italiano. Il presidente del Brescia era stato tra i primi a chiedere la sospensione definitiva , l'annullamento della stagione interrotta lo scorso marzo per la pandemia da Covid-19 per poi tornare sui suoi passi nelle settimane precedenti ed acconsentire  con voto favorevole alla ripartenza della stagione e alla sua conclusione. Adesso, però, intervenendo al BBC World Service’s World Football il massimo dirigente del club lombardo ha criticato la decisione per un calendario che costringerà club e giocatori a tour de force estivi che rischieranno di creare ulteriori problemi.

"La considero una decisione folle, è troppo per i calciatori. Da due mesi tutto è fermo, i giocatori non si sono potuti allenare in modo adeguato e ripartire così è pericoloso. Ricominciare giocando tre partite a settimana da subito non lo ritengo per niente idoneo. Se sono preoccupato? Sì lo sono, sia per i possibili infortuni e sia per il caldo estivo. In Italia avremo più problemi di quanto non li possano già avere avuti in Germania".

Parte delle preoccupazioni di Massimo Cellino sono fondate da alcuni dati che arrivano proprio dalla Bundesliga, dove il tasso di infortunio nelle gare post Covid è salito alle stelle, con un allarmante +226%. Il calendario del calcio italiano è condizionato da tempistiche oramai strettissime. Per concludere in tempi utili si richiederà di scendere in campo praticamente ogni giorno dalla seconda metà di giugno a fine luglio. Si sta delineando anche l'inserimento delle tre partite di Coppa Italia, che stanno creando più di una polemica, e dei recuperi di campionato. Così facendo, le date sono obbligate e gli impegni serrati. Senza dimenticare che da agosto torneranno anche le competizioni europee e si dovrà preparare anche la nuova stagione.

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