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Ricorso Juve-Napoli, la FIGC non si costituisce: cosa cambia per la sentenza

Martedì 22 dicembre i Collegio di garanzia del Coni discuterà il ricorso del club di De Laurentiis contro il 3-0 a tavolino in favore della Juventus, e contro il punto di penalizzazione subito. La FIGC ha deciso di non presentare ulteriori prove in appello. Può farlo la FIGC, ma è singolare che solo una delle parti produca ulteriori prove in appello.
A cura di Alessio Morra
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Torna d'attualità la partita tra Juventus e Napoli che non si disputò lo scorso 4 ottobre, perché il club di De Laurentiis decise di non presentarsi a Torino dopo essere stata fermata dall'ASL Napoli 1. I partenopei non giocarono quell'incontro, dopo aver chiesto di rinviarlo, e per questo sono stati sanzionati con il 3-0 a tavolino e pure con un punto di penalizzazione. Nei primi due gradi di giudizio il Napoli ha provato a ribaltare la sentenza ma non ci è riuscito. Ora gli azzurri hanno fatto ricorso al Collegio di garanzia del Coni che discuterà il ricorso su sconfitta e penalizzazione. Questo è il terzo e ultimo grado della giustizia sportiva, De Laurentiis ha fatto sapere che in caso di ulteriore sconfitta farà ricorso al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato. Ma intanto in attesa della sentenza arriva una grande novità.

La FIGC non presenta documenti per il Collegio di Garanzia del Coni

A mezzanotte scadevano i termini per depositare le memorie difensive. Il Napoli naturalmente lo ha fatto, con una integrazione aggiunta nelle ultime ore alla propria memoria difensiva. Ma a sorpresa la Federcalcio ha deciso di non costituirsi parte civile, come aveva fatto nel secondo grado di giudizio. E questa è senz'altro una sorpresa, perché solo una delle parti decide di portare delle prove in appello. Cosa significa? In parole poverissime la FIGC non può così portare altri elementi documentali in dibattimento. Potrà invece parlare ai giudici del Coni e potrà farlo commentando i fatti già noti, che sarebbero le motivazioni delle sentenze della stessa Federcalcio e della Corte d'Appello. Dunque la Federazione non ha sentito il dovere di presentare una nuova documentazione forse perché crede che sia impossibile cambiare la sentenza della Corte d'Appello. Di parere opposto è il Napoli che invece è convinto di riuscire a ribaltare la sentenza e pensa di riavere il punto e soprattutto di giocare la partita. Lega e FIGC furono durissime con il Napoli e anche perché in quell'avvio di stagione chiedevano a tutte le squadre di rispettare le regole.

La Figc ha deciso di non costituirsi nemmeno nell'altro giudizio di martedì 22 dicembre, quello relativo al 3-0 a tavolino del Verona sulla Roma per il caso Diawara. Secondo alcune indiscrezioni ci sono pochi margini perla modifica di questo risultato, che dovrebbe sempre essere favorevole per i veronesi.

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