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Ricerca disperata del padre rapito di Luis Diaz: cani da fiuto nella giungla colombiana

Sono ore drammatiche per Luis Diaz, il padre del calciatore del Liverpool è ancora in mano ai rapitori. Le autorità colombiane ritengono che l’attuale posizione della banda con l’ostaggio si trovi nell’inospitale terreno della giungla dei monti Perija, vicino al confine venezuelano. Entrano in azione i cani da fiuto: due cani da pastore tedeschi chiamati Laticha e Tekila, specializzati in operazioni di questo tipo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sono passati quattro giorni dal sequestro dei genitori di Luis Diaz in Colombia e dopo la liberazione quasi immediata della madre nella giornata di sabato – dopo un inseguimento della polizia – nulla si sa del padre del 26enne calciatore del Liverpool. Le ricerche continuano a tambur battente, con una mobilitazione che vede l'esercito affiancare la polizia: lo status di personaggio di prima grandezza dell'attaccante ha fatto sì che intervenisse fin da subito addirittura il presidente della Colombia per assicurare massimo impegno per liberare il padre di Diaz.

Gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda raccontano che i cani da fiuto sono stati portati dalla polizia mentre si prova a chiudere il cerchio sui sequestratori in fuga con l'ostaggio. Le autorità colombiane ritengono che l'attuale posizione della banda di rapitori si trovi nell'inospitale terreno della giungla dei monti Perija, vicino al confine venezuelano. E proprio nel vicino Paese sudamericano si pensa che i malviventi vorrebbero trasferire Luis Manuel Diaz.

Due cani da pastore tedeschi chiamati Laticha e Tekila – riferisce il Sun – si sono uniti alla caccia e i capi della polizia colombiana dicono che altri se ne aggiungeranno mentre si avvicinano ai rapitori del padre del calciatore. I cani sono addestrati a rilevare l'odore dei vestiti e dunque sono già stati esposti all'odore del 58enne. Le ricerche vedono in campo uno schieramento davvero massiccio di forze: all'esercito del Paese si è già unito un commando d'élite della polizia antidroga specializzato in complesse operazioni nella giungla, adesso entrano in azione anche i cani. Laticha e Tekila "hanno partecipato a importanti operazioni di salvataggio in diversi luoghi, inclusa la giungla. Ecco perché sono qui con le loro guide", ha detto il direttore della polizia nazionale colombiana William Rene Salamanca Ramirez.

Diogo Jota mostra la maglia di Luis Diaz in segno di vicinanza dopo aver segnato in Liverpool-Nottingham Forest
Diogo Jota mostra la maglia di Luis Diaz in segno di vicinanza dopo aver segnato in Liverpool-Nottingham Forest

I media locali riferiscono che gli esperti dell'intelligence della polizia hanno identificato sette luoghi chiave come parte di un'operazione per impedire ai rapitori di raggiungere il Venezuela con il loro ostaggio. La caccia all'uomo si sta concentrando sulle rive dei fiumi e dei ruscelli nelle inospitali montagne di Perija, in quanto la banda ha bisogno di trovarsi vicino all'acqua per sopravvivere. Dopo il sequestro di sabato – cui la madre di Diaz, Cilenis Marulanda, è scampata dopo poche ore – erano aumentati i timori che la banda avesse già raggiunto il Venezuela.

Ma il generale Salamanca ha detto di essere sicuro che fossero ancora in Colombia: "Le informazioni che abbiamo sono che si trovano ancora in territorio colombiano, la ricerca continua". Si ritiene che i rapitori di Diaz Sr siano adesso a piedi, dopo aver abbandonato le motociclette utilizzate per sfuggire alla cattura sabato scorso. Le autorità hanno offerto una ricompensa fino a 200 milioni di pesos colombiani, circa 45mila euro, per chi posso fornire qualsiasi informazione.

La manifestazione per chiedere la liberazione del padre di Luis Diaz
La manifestazione per chiedere la liberazione del padre di Luis Diaz

Martedì pomeriggio parenti, amici e sostenitori di Luis Diaz e della sua famiglia sono scesi nelle strade di Barrancas, nella regione frontaliera di La Guajira, per chiedere la liberazione del padre del calciatore. Questo ha spinto il giocatore del Liverpool – a cui è stato consigliato di rimanere in Inghilterra – a rompere il suo silenzio pubblico dopo il rapimento: in un post sui social Diaz ha esortato le persone a unirsi alla manifestazione poco prima che iniziasse. Accanto alla foto del poster che la pubblicizzava, ha scritto: "Prendi la tua candela per accendere la luce della speranza". La marcia, cui ha partecipato anche sua madre, si è conclusa a casa dei genitori di Diaz. La gente del posto ha addobbato le vetrine dei negozi con palloncini bianchi e preparato striscioni prima della partenza del corteo.

I funzionari dell'associazione Human Rights in Colombia hanno anche esortato i rapitori a utilizzare i loro "canali umanitari" per facilitare il rapido rilascio del padre di Diaz, invitandoli a rispettare "la sua integrità e la sua vita" e supplicandoli di contattare gli assistenti regionali per trovare un modo per risolvere la drammatica situazione. Intanto, comprensibilmente, il calciatore non ha viaggiato con la squadra del Liverpool prima dello scontro di Carabao Cup contro il Bournemouth in programma stasera. Ogni sua risorsa in queste drammatiche ore è rivolta alla liberazione di suo padre.

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