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Ravanelli esplode in tv sul rigore revocato alla Juve contro la Lazio: “È una presa in giro”

L’ex attaccante bianconero protagonista del botta e risposta con l’ex arbitro Cesari sull’episodio da moviola avvenuto nella semifinale di andata di Coppa Italia: “Per me perde di credibilità l’arbitro e l’intero movimento calcistico”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il calcio di rigore revocato dalla Juventus contro la Lazio è l'episodio da moviola che ha sollevato discussioni a corredo della semifinale di andata di Coppa Italia. La decisione dell'arbitro Massa è avvenuta dopo segnalazione del Var: revisionata l'azione al monitor a bordo campo ha optato per l'annullamento del penalty inizialmente concesso per fallo di Vecino su Cambiaso. Cosa gli ha fatto cambiare idea? Stabilito che l'ex calciatore del Genoa fosse in fuorigioco, restava un altro dettaglio da verificare: se il colpo di testa di Patric fosse o meno una "giocata deliberata". Il direttore di gara ha ritenuto non lo fosse (diversamente, avrebbe confermato la massima punizione) e per questo ha cancellato il tiro dagli undici metri, gelando anche Vlahovic che s'era già portato sul dischetto.

"Le decisioni arbitrali vanno accettate, è inutile stare a discutere di cosa l'arbitro fischia o non fischia", le parole di Allegri che in diretta tv a Mediaset non ha voluto commentare quanto accaduto. In studio, invece, c'è stato un botta e risposta tra l'ex arbitro Graziano Cesari, che ha spiegato perché è stata corretta la decisione di Massa, e gli ospiti intervenuti. Su tutti, l'ex attaccante della Juventus, Fabrizio Ravanelli.

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"Massa è molto vicino all'azione – dice l'ex direttore di gara – e Cambiaso sicuramente riceve un calcio da vicino. Il direttore di gara viene rimandato al Var e cambia la decisione perché Cambiaso era oltre la linea e Patric, stando la regola attuale, non è in piena libertà mentre colpisce il pallone quindi è giusto annullare il calcio di rigore. La regola è stata cambiata dopo la finale di Nations League del 2021 tra Francia e Spagna e bisogna tenerne conto. Questa è stata la decisione giusta".

Fin qui la riflessione di Cesari che rimarca due concetti essenziali: Patric non era in pieno controllo della palla, a mettergli pressione c'era anche un altro calciatore della Juve (McKennie). E, contestualmente, mostra la differenza tra questo episodio e quanto accaduto in Inter-Empoli in occasione della giocata (in quel caso "deliberata") di Bereszynski che rinviando verso Barella ha di fatto iniziato una nuova azione rendendo nulla ogni possibile contestazione sul fuorigioco di Thuram che potesse invalidare la rete di Dimarco.

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"È una cosa che non condivido, anche se c'è questa regola – ha ammesso Ravanelli -. Per me perde di credibilità l'arbitro e l'intero movimento calcistico. Come si fa dire che quella di Patric non è una giocata intenzionale se salta per colpire di testa? Per me è una presa in giro". Della stessa opinione anche l'ex portiere, Sorrentino, e il giornalista, Sabatini, che non hanno ritenuto giusta la scelta di cancellare il rigore dato alla Juve.

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