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Premier, Lampard attacca Mourinho: “Spiacevoli le sue parole su Rudiger”

Al termine della sfida con il Chelsea, il portoghese aveva minimizzato l’episodio razzista denunciato dal difensore tedesco spostando l’attenzione sul caso del cartellino rosso a Son. Nelle ultime ore è così arrivata la risposta dei Lampard: “Rudiger ha dovuto denunciare sui social l’episodio di razzismo del quale è stato oggetto. Mettere in dubbio la sua integrità in questo momento lo trovo spiacevole”.
A cura di Alberto Pucci
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A nessun tecnico piace uscire dal campo battuto e umiliato davanti ai propri tifosi. Men che meno se ti chiami José Mourinho e se a batterti è un tuo vecchio allievo come Frank Lampard. Dopo il 2-0 con cui il Chelsea ha violato lo stadio del Tottenham, il manager portoghese degli Spurs ha infatti minimizzato l'impresa dei Blues e rilasciato alcune dichiarazioni sarcastiche su Rudiger: colpevole, a suo dire, di aver provocato l'espulsione di Son. Il tutto al termine dell'ennesimo attacco a sfondo razzista riservato all'ex giocatore della Roma.

La risposta allo ‘Special One' non è tardata ad arrivare. Durante la conferenza stampa in vista del Boxing Day di Premier League, che vedrà il Chelsea in campo allo Stamford Bridge contro il Southampton, Frank Lampard ha infatti preso le difese del suo giocatore e attaccato Mourinho: "Rudiger ha dovuto denunciare sui social l'episodio di razzismo del quale è stato oggetto. Mettere in dubbio la sua integrità in questo momento lo trovo spiacevole. Io non metterei in dubbio la correttezza di Antonio".

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Il tackle di Lampard

"Se dovessimo parlare dei giocatori che cadono sempre per terra in Premier League, allora dovremmo citare un paio di episodi in cui i giocatori del Tottenham si buttavano in area negli ultimi 15 minuti per procurarsi un calcio di rigore – ha concluso Lampard – Possiamo aprire questo dibattito non solo sul rosso, ma su tanti episodi che si verificano in molte partite. Io sto con Antonio".

L'ultimo guanto di sfida al suo vecchio allenatore, Lampard l'ha lanciato parlando di alcuni campioni (il riferimento sarebbe a de Bruyne, Salah e Lukaku) passati dal Chelsea e ‘bocciati' dal portoghese: "Se non siamo pazienti e non ci fidiamo dei ragazzi, se non gli diamo opportunità, potremmo ritrovarci in una situazione che abbiamo già vissuto prima, quella in cui calciatori di livello mondiale sono stati al Chelsea quando avevano 20 o 21 anni, ma all’epoca qualcuno non ha avuto molta fiducia in loro".

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