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Perché i calciatori della Spagna non cantano l’inno nazionale: non possono farlo

La Marcha Real spagnola è uno degli inni nazionali più longevi al mondo, ma i calciatori della Spagna non cantano mai durante la sua esecuzione prima delle partite: non esiste un testo ufficiale.
A cura di Gabriele Mento
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Gli inni nazionali sono una caratteristica che contraddistinguono le partite fra nazionali, con i giocatori al centro del campo che, accompagnati dai tifosi del loro Paese, cantano le parole del proprio inno. Ma c'è un motivo particolare per il quale questa consuetudine non vale per la Spagna, con i calciatori delle Furie Rosse che non cantano la Marcha Real.

Perché i giocatori spagnoli non cantano l'inno

L'inno nazionale spagnolo è la Marcha Real, ed è uno degli inni nazionali più antichi d'Europa. Composta nel 1761 da Manuel de Espinosa, è stata per la prima volta utilizzata come inno nazionale nel 1770, quando il re Carlo III scelse di utilizzarla come marcia d'onore nelle occasioni solenni. La composizione, pensata come marcia militare, non ha però un testo ufficiale, e per questo motivo giocatori e tifosi si limitano ad ascoltarne la melodia. La Marcha Real è stata l'inno nazoinale spagnolo da oltre 250 anni, rendendolo uno dei più antichi d'Europa. Gli unici momenti in cui alla Marcha Real è stato sostituito l'Himno de Riego sono stati il Triennio Liberale (1820-1823), il periodo della Prima Repubblica Spagnola (1873-1874) e della Seconda Repubblica Spagnola (1931-1939).

In passato, diversi capi di stato hanno dato un testo alla Marcha Real. Da re Alfonso XIII al generale e dittatore Francisco Franco, ma mai nessuno di questi è stato reso ufficiale. Nel 2008, in occasione della candidatura olimpica di Madrid per ospitare le Olimpiadi del 2016, vennero istituiti due concorsi per dare un testo all'inno nazionale. Il primo fu organizzato tramite la rete televisiva Telecinco, mentre il secondo fu lo stesso comitato olimpico spagnolo a scegliere, tramite un team di giurati, il testo vincente. Questo nuovo testo, però, ricevette grosse critiche, e l'idea fu definitivamente accantonata lasciando senza parole, è proprio il caso di dirlo, tutti gli atleti che si trovano ad ascoltare l'inno prima di un evento sportivo o in seguito alla conquista di una medaglia d'oro.

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