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Perché alla Roma non bastano gli oltre 30 milioni incassati da Zalewski, Le Fee e Dahl per sistemare i conti

Il club giallorosso ha bisogno di altri 10 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno per rispettare i vincoli Uefa. Le cessioni già effettuate di Zalewski, Le Fée e Dahl non bastano: servono nuovi sacrifici, anche eccellenti, per evitare sanzioni più gravi.
A cura di Michele Mazzeo
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A Trigoria si lavora contro il tempo, e non per il mercato in entrata. Il primo traguardo da raggiungere per la nuova Roma di Gasperini, affidata al ds Massara, è chiudere in pareggio il bilancio 2024/25. Lo impone il Fair Play Finanziario UEFA, che entro il 30 giugno chiede altri 10 milioni di plusvalenze.

Nonostante le recenti operazioni in uscita, i conti non tornano. Enzo Le Fée è passato al Sunderland per 18 milioni più 6 di bonus, ma a bilancio il francese pesava 18,5 milioni: guadagno nullo. Samuel Dahl è andato al Benfica per 9 milioni più 2: plusvalenza di circa 5,5 milioni. Il riscatto di Nicola Zalewski da parte dell'Inter per 6,3 milioni era già previsto e non incide sul saldo. Totale: poco più di 30 milioni.  Ma ne servono almeno altri 10 di plusvalenze.

Il club è ancora vincolato all'accordo con la UEFA siglato nel 2022, che impone di chiudere il quadriennio con perdite aggregate non superiori ai 60 milioni di euro. L'ultimo bilancio si è fermato a -81 milioni, in miglioramento rispetto ai -102 del 2023, ma comunque insufficiente. Claudio Ranieri, senior advisor, è stato chiaro: "Dobbiamo rientrare in dei parametri adesso e fino al 30 giugno 2026, poi potremo operare con più tranquillità". Il rischio è di dover affrontare "due sessioni di sofferenza", ha ammesso lo stesso dirigente. La multa UEFA da 3 milioni ricevuta per il passivo 2023/24 ne è già un segnale.

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La deadline del 30 giugno è quindi cruciale. Le piccole operazioni in uscita, come il prestito di Abdulhamid al Tolosa o la cessione di Paredes al Boca Juniors per 3 milioni (di cui solo 1 di plusvalenza), non bastano. Qualcosa potrebbe arrivare da Shomurodov, che tratta con Basaksehir e Rennes: l'introito stimato è attorno ai 10 milioni, ma a bilancio lo scorso 30 giugno 2024 ne pesava 8.

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A meno di nuove plusvalenze dal vivaio con cessioni last minute, l'ipotesi di un sacrificio illustre resta concreta. Ranieri, Massara e Gasperini sperano di evitarlo, ma non possono escluderlo. Come lo stesso Ranieri dichiarò a febbraio: "Se volete che non giochiamo più in Europa, possiamo comprare tutti i calciatori che vogliamo". La Roma punta invece a dimostrare alla UEFA il percorso virtuoso intrapreso: taglio al monte ingaggi, aumento dei ricavi e maggiore sostenibilità. L'obiettivo è chiaro: evitare la sanzione più dura, l'esclusione dalle coppe europee. Ma per riuscirci, la Roma probabilmente dovrà completare entro fine mese un'altra cessione importante. Magari dolorosa, ma necessaria.

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