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Paulo Fonseca critica i club della Superlega: “Vogliono sempre più soldi, sono egoisti”

L’allenatore della Roma, Paulo Fonseca, ha commentato duramente la nascita della Superlega nel corso di un’intervista a ESPN: “Sono loro che pagano 100 milioni a giocatore. E questo crea problemi per le piccole. È egoismo”. Il tecnico portoghesi ha elogiato di chi si è opposto nei confronti del nuovo progetto: “Avrebbe potuto uccidere il calcio vero”.
A cura di Vito Lamorte
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La Superlega ha diviso il mondo del calcio. Quanto accaduto una settimana fa ha scombussolato il calcio europeo e più passano i giorni e più si inaspriscono le posizioni e le differenze. Anche in Italia ci sono due netti schieramenti in merito e nelle scorse ore alcuni club hanno chiesto delle sanzioni per Juventus, Inter e Milan; ovvero 3 dei club fondatori del nuovo torneo continentale. Chi ha preso posizione in maniera forte contro questo nuovo progetto è stata la Roma e lo stesso ha fatto il suo tecnico Paulo Fonseca, che ha commentato duramente la nascita della Super League e nel corso di un'intervista a ESPN ha pronunciato parole molto forti: “Quando ho visto la notizia, all’inizio ero molto preoccupato, ma ora sono molto orgoglioso di fare parte di questo calcio. Credo che abbiamo dato un esempio al mondo, alla società. La cosa che conta di più sono i tifosi. Capisco che i grandi club vogliano più soldi, ma sono anche quelli che ne spendono di più. Sono loro che pagano 100 milioni a giocatore. E questo crea problemi per le piccole. È egoismo".

Il tecnico portoghese dei giallorossi ha espresso parole di elogio nei confronti di chi si è opposto alla Superlega e a quanti sono scesi in piazza per manifestare: "Per questo ringrazio i tifosi, i giocatori, gli allenatori e tutti coloro che hanno preso posizione contro la Superlega: avrebbe potuto uccidere il calcio vero. E penso che quello che è successo in Inghilterra, vedere i tifosi in strada a farsi sentire, sia stato fantastico. Sono davvero orgoglioso di loro e voglio dirgli grazie".

Fonseca ha parlato anche della stagione vissuta dalla sua Roma tra tante difficoltà e infortuni ma nonostante ciò i giallorossi sono ancora in corsa in una competizione: "È stata una nuova esperienza per me, e si, è stato difficile gestire tutte queste situazioni. Gli infortuni sono stati particolarmente difficili da gestire, anche perché arrivati in momenti cruciali – come per Mkhitaryam. E, certamente, stiamo giocando ogni tre giorni. Aggiungo anche che la Serie A è un campionato difficile, competitivo, dove stiamo combattendo con altri sette club per un posto nelle top 4… ed eravamo nelle top 4 fino agli ultimi infortuni di marzo. Per questo l'Europa League è così importante per noi".

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