Neymar in lacrime dopo la sconfitta più umiliante della carriera: “Una merda e una vergogna”

L'immagine di Neymar che esce dal campo in lacrime, con la testa nascosta nella maglietta, spiega bene qual è stata l'umiliazione subita. "Una merda e una vergogna", l'ex di Barcellona e Paris Saint-Germain usa un'espressione molto forte e colorita ma è la realtà dei fatti, quello che sente dentro. Il Santos battuto 6-0 in casa dal Vasco da Gama trascinato da Philippe Coutinho è stata la sconfitta peggiore e più umiliante della carriera, una batosta pesante che ha causato un terremoto.
Sconfitta devastante: salta la panchina di Cleber Xavier
Mentre O Ney abbandonava il terreno di gioco piangendo e imprecando, nello spogliatoio emissari della società comunicavano l'esonero all'allenatore, Cleber Xavier. Una decisione inevitabile per la piega che ha preso la stagione del club bianconero: ad aprile scorso gli era stata affidata la guida tecnica ma i risultati sono stati tremendi.

In 15 partite la squadra ha raccolto 5 vittorie, quattro pareggi e ben sei ko. L'ultimo è stato devastante: il Santos è scivolato al 15° posto con 21 punti e un margine sulla zona retrocessione tanto ristretto quanto pericoloso (+2). Non si è trattato della classica giornata storta ma la conferma di una tendenza negativa inquietante, aggravata da un altro particolare: grazie alla vittoria il Vasco da Gama ha accorciato le distanze e messo il fiato sul collo proprio del Santos. E il fatto stesso che la squadra di Rio de Janeiro stia vivendo uno dei campionati più sofferti è la misura di come vadano male le cose.
Lo sfogo di Neymar: "I tifosi hanno il diritto di insultarci"
La commozione sul rettangolo verde è solo la prima parte dello sfogo di Neymar, la seconda è avvenuta nelle dichiarazioni rese ai media brasiliani. Mai avrebbe pensato che il suo ritorno nel club natio sarebbe stato così traumatico. "Mi vergogno profondamente – ha ammesso O Ney -. Non ho mai vissuto niente del genere in vita mia. I tifosi hanno tutto il diritto di insultarci. Piangevo di rabbia, per tutto. Purtroppo, non posso aiutare la squadra al meglio delle mie possibilità. Oggi abbiamo giocato una vera merda… una schifezza, questa è la realtà. È una vergogna giocare una partita del genere con la maglia del Santos. Tutti devono tornare a casa e pensare a cosa fare. Con un atteggiamento del genere è meglio se in campo non ci presentiamo proprio".
Il licenziamento di Xavier ha segnato un'altra tappa del calvario per il Santos: tornato nel massimo campionato brasiliano subito dopo la retrocessione, adesso vede spalancarsi di nuovo il baratro sotto i piedi. E ha paura di non farcela.