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Napoli sconfitto in dieci dal Manchester City, l’espulsione di Di Lorenzo ha cambiato tutto

Partenopei sconfitti 2-0 alla prima partita in Champions. Sul risultato c’è il segno di Haaland: provoca il “rosso” per il capitano dei partenopei, perfetto sul gol di testa (è il 50° in 49 partite in Coppa) che apre la breccia. Foden e Doku, mandano al tappeto gli ospiti.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Manchester City batte il Napoli 20 nella prima partita di Champions League aggrappandosi alla forza e al talento dei suoi calciatori che, quando è il momento, tirano fuori dal cilindro il numero che accende lo show. Doku e Foden, velocissimi e talentuosi, i giocatori che mandano al tappeto la squadra di Antonio Conte nella ripresa. Poi c'è quel "mostro" di Haaland che apre la breccia prendendo a spallate l'assetto dei partenopei (Di Lorenzo si arrangia come può e viene espulso) poi sigla il vantaggio (50ª rete in 49 incontri in Coppa) che per gli ospiti è una mazzata. Sarebbe stata giù dura undici contro undici, in inferiorità numerica dopo 25 minuti non bastano cuore e coraggio per resistere. Impossibile farlo contro un avversario di quella cifra tecnica, stazza che con un paio di grandi giocate ha sbloccato il match poi l'ha chiuso.

Tra le cose belle in una serata brutta per il risultato c'è la classe di De Bruyne: accetta il cambio tattico con assoluta compostezza quando Conte lo richiama in panchina perché ha bisogno di dare equilibrio alla squadra. Ai Mondiali di Usa '94 Baggio mormorò "ma questo è scemo" rivolgendosi al ct, Sacchi. Kevin sta zitto e a sedersi in panca. Una vena di zucchero in un caffè amarissimo.

La classe di De Bruyne, la personalità di Conte

Tenacia. Intelligenza. Lucidità. Personalità. Umiltà. Resilienza. Sono le sei parole che, nonostante la sconfitta, sintetizzano la prestazione degli azzurri, condizionata dal cartellino rosso preso dal capitano, Di Lorenzo, per fallo da ultimo uomo commesso su Haaland. Chiara occasione da gol, di cui l'arbitro siu accorge solo dopo check del Var e on-field-review. In quel momento Antonio Conte capisce che c'è una sola cosa da fare per equilibrare la squadra ed evitare che gli inglesi dilaghino: fuori De Bruyne dopo appena 25 minuti di gioco, dentro Olivera che va a sistemarsi sulla corsia mancina mentre Spinazzola colma la casella lasciata vacante dall'altro difensore. La reazione del belga è di classe: esce in fretta, senza fare storie né cenni di alcun tipo. Sa anche lui che quella mossa non è dettata dalla paura ma dalla necessità tattica.

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Rosso a Di Lorenzo, per gli azzurri è durissima

È da quel momento che il Napoli soffre davvero il Manchester City ma resiste, in un modo o nell'altro. MilinkovicSavic fa un paio di miracoli su colpi di testa ravvicinati scaturiti da calcio d'angolo. Politano, che si distingue per la grinta e il coraggio che profonde in una prova di grande sacrificio, salva quasi sulla linea in spaccata un tiro di Reijnders che sembrava dentro. Che cuore l'esterno: mette l'elmetto e non molla.

Va così, non si può fare altro al cospetto di un avversario che fa valere palleggio, pericolosità, si aggrappa al talento e ai guizzi di Doku e Foden. Eppure, il primo vero pericolo lo aveva costruito proprio il Napoli obbligando Donnarumma a un intervento difficile per sventare il colpo di testa di Beukema.

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Haaland apre la breccia, Doku chiude la sfida con un bel gol

Va così, bisogna soffrire in trincea anche perché Politano si fa ammonire (giallo tattico, aveva stoppato una ropartenza di Doku) e Conte non vuole rischiare così ridisegna di nuovo la squadra: dentro Juan Jesus che va a sistemarsi al centro assieme a Beukema e Buongiorno, con Spinazzola e Olivera a tutta fascia.

Pochi minuti dopo arriva il gol di Haaland. Non si è visto molto il norvegese ma ha lasciato il segno sull'incontro: è lui che ha provocato l'espulsione di Di Lorenzo, è lui a mettere dentro un delizioso assist di Foden che, al termine di una combinazione veloce al limite dell'area, innesca il bomber scandinavo: tocco di testa, Milinkovic battuto. Per Erling è il 50° gol della carriera in Champions (con le maglie di Salisburgo, Borussia Dortmund e Manchester City) in 49 presenze. Doku raddoppia e manda tutti a casa. Conte cambia ancora, mette gente fresca ma il copione è già scritto. Testa al campionato.

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