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Modric e il mito di Ronaldo, il Fenomeno: “Avevo un parastinco con la sua immagine”

Luka Modric nella sua ultima biografia racconta la propria passione per alcuni miti del calcio internazionale. Come Francesco Totti, Zvonimir Boban e Ronaldo, il Fenomeno. Sul brasiliano rivela anche un curioso aneddoto: “Avevo dei parastinchi che riportavano la sua immagine. Una volta mi salvò da un infortunio grave”
A cura di Alessio Pediglieri
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Un Fenomeno come protettore. Luka Modric lo ha voluto ribadire all'interno della sua ultima biografia autorizzata, "A modo mio" dove narra numerosi aneddoti e retroscena di una carriera in cui il centrocampista croato è riuscito a coronare il sogno di ogni bambino: giocare a calcio vincendo tutto. Anche un Pallone d'Oro che ha un significato enorme perché proprio lui, il ragazzino nato a Zara sulle sponde dell'Adriatico e cresciuto tirando calci ad un pallone da quando aveva 16 anni. è riuscito a spezzare l'egemonia di due campioni, Ronaldo e Messi che avevano monopolizzato la scena. Ma c'è un terzo fuoriclasse al quale Modric deve molto, anche una gamba: è un altro Ronaldo, il Fenomeno brasiliano.

A raccontarlo è lo stesso centrocampista del Real Madrid che tra un racconto sulle lacrime di Cristiano Ronaldo e rigori decisivi, si sofferma anche sui miti che ogni giovane promessa coltiva, nel segreto delle proprie speranze. Francesco Totti, Zvonimir Boban, Ronaldo. Tre nomi, tre modi differenti di stare in campo, un unico filo conduttore: classe, temperamento, professionalità. E se per il numero dieci della Roma, Francesco Totti, Modric ricorda di nutrire assoluto rispetto regalandogli al centro della biografia un posto di totale rilevanza con una fotografia, così come sottolinea la ‘venerazione' per Boban, una vera e propria "leggenda" vivente per il calcio croato, per il brasiliano va oltre, dedicandogli anche un parastinchi: "Avevo un parastinchi con la sua immagine e una volta mi salvò da un infortunio serio".

Con Ronaldo, il Fenomeno brasiliano, Luka Modric non ha mai avuto l'onore di giocare. Lo ha fatto con altri fuoriclasse assoluti ma con R9 non ha mai avuto il piacere di condividere una maglia di club. Si sono ‘sfiorati' al Real Madrid, per così dire, l'unica realtà che hanno condiviso seppur in epoche differenti: Ronaldo lasciò i Blancos nel 2007, Modric arrivò nel 2012. Prima, dopo e durante, campionati e squadre diverse. Ma la passione per Ronaldo, il centrocampista croato l'ha sempre coltivata e mai nascosta. Al di là dell'indiscrezione del ‘parastinchi' già nel recente passato aveva avuto parole di assoluto elogio verso il brasiliano con un piccolo rammarico: "Avrei voluto giocare almeno una volta con lui come compagno di squadra".

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