Milan, Pioli sfida il Genoa e non solo: “Tensioni societarie e Coronavirus? Nessun alibi”

Il calcio prova a tornare a parlare di partite, tattica, giocatori, schemi da adottare per vincere. Tra sabato e domenica si giocheranno le gare fermate dall'emergenza da Coronavirus, tra cui Milan-Genoa, in uno stadio deserto, San Siro, dove potranno entrare solamente chi è autorizzato. Una stato dall'allarme che ha catalizzato i pensieri e le discussioni di questi giorni, mentre gli allenatori e i giocatori hanno provato a preparare le gare. Come Stefano Pioli, tecnico di un Milan che fatica a risollevarsi dai pantani della prima parte di stagione.
L'allenatore rossonero sta affrontando anche una crisi dirigenziale interna, con la spaccatura tra Gazidis e Boban e le voci di un avvicendamento in panchina già stabilito per l'estate al di là dei risultati che si riusciranno a conseguire sul campo. Una problematica aggiuntiva, che rischia di far saltare il banco della concentrazione di un gruppo che ha l'assoluta necessità di tornare a fare punti.
Nessun alibi, rischio distrazione
Contro il Genoa, il Milan dovrà vincere, ogni altro risultato è considerato un passo falso. Un compito difficile perché di fronte avranno un Grifone ferito, sull'orlo della zona rossa della retrocessione. Solamente questo aspetto, in altre occasioni sarebbe bastato per mantenere alta la concentrazione, ma per Pioli i fattori esterni del momento rischiano di condizionare chi scende in campo: "Non voglio alibi: nè i problemi societari, né quanto sta accadendo per l'emergenza sanitaria, ci devono distrarre. Non ci sono i tifosi sugli spalti? Saranno davanti alla tv, abbiamo l'obbligo di rispettarli".
Mentalità alla Ibra
Parole che arrivano – come da disposizioni precise – dai microfoni di Milan Tv, l'unico canale cui poter rilasciare dichiarazioni, avendo abolito ogni conferenza stampa pre e post gara. Pioli non si fida in primo luogo del Genoa ("E' una squadra in crescita, Nicola sta facendo un buon lavoro, i particolari faranno la differenza"). Poi, un pensiero su come dovrà giocare il Milan: "Dobbiamo imparare da Ibrahimovic: avere fame di vittorie, cercare sempre il massimo, provare ad eccellere sempre al di là dei successi già conseguiti".